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"passo la vita fuggendo dalla mia ignoranza"
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venerdì 12 ottobre 2018

Storie rriggitane e L'odore del mare in formato ebook.

Adesso "Storie Rriggitane" e "L'odore del mare" sono disponibili in formato ebook sul sito Amazon.it al prezzo di 0,99 €.

Uno scrittore reggino, Ermete De Salvo, incontra la misteriosa Giulia in un luogo traboccante storia e magia. Inizia così un viaggio fantastico, in giro per una città millenaria, incontrando arcani personaggi. Ambientata a Reggio Calabria, una novella per scoprire una città invisibile, bella come la può vedere solo chi ne sente sottopelle l'anima vibrante.















“Mi piace Reggio di notte, soprattutto con le strade bagnate dalla pioggia. Mi piacciono gli alberi, enormi ficus con le loro radici aeree simbolo di forza e tenacia, quella forza che Reggio ha sempre avuta, ma che spesso non dimostra. Mi piace il silenzio esplosivo della notte, camminare e sentire rumori che il vuoto porta da chissà dove. Se posso esco, di notte. Giro a piedi, guardo, vedo, immagino. Più di tutto immagino. L’ho sempre fatto. Da ragazzo non capivo perché la mia città fosse così bella di notte, più bella che di giorno. Ora lo so. L’ho capito apprezzando la solitudine. Reggio è bella di notte perchè è deserta. La bellezza è sua, i reggini non c’entrano. Anche io stesso la renderei più brutta ai miei occhi. Ma io per fortuna non mi vedo. Sarà sempre bella, anche nei momenti peggiori, la mia città"


mercoledì 3 ottobre 2018

Io sto con Mimmo Lucano, epperò...

...Epperò tutte queste certezze che avete voi, io non ce l’ho. Non sono sicuro, anche se il cuore mi porta verso quella direzione, che sia onesto disobbedire sistematicamente ad una legge ingiusta. Sistematicamente, ribadisco. Non sono neanche sicuro su come fare per stabilire se una legge è ingiusta. Non ho mai progettato, né votato, né promulgato leggi, io. E non ho studiato giurisprudenza. L’unico metro di giudizio valido che ho è l’effetto che un’ipotetica legge avrebbe su di me. Ora, se su di me non ha alcun effetto come faccio a valutarla, e poi addirittura disobbedirle? E che differenza c’è tra chi deve applicare una legge agendo sugli altri e chi quella legge la deve subire? No, perché guardate che può disobbedire solo chi la applica. Chi la subisce non può mica rifiutarsi, anche se sicuramente lo vorrebbe fare. Chi la subisce se la deve succhiare tutta mentre chi dovrebbe cambiarla passa il tempo a discutere su chi è più bravo tra chi si oppone e chi la fa rispettare per dovere istituzionale. L’effetto che quella legge ha su di me, dicevo. Bravo io. Eccerto che, se quella legge mi favorisce, è sicuramente una buona legge! E anche se non mi danneggia non è poi tanto male, che me ne frega a me? Se invece mi costringe a fare ciò che non voglio fare, oppure a pagare tasse che non voglio pagare, o comunque a comportarmi come non mi piace, dovrebbe essere ingiusta. Ma io sono un individuo, uno solo, devo tenere presente l’interesse comune, quello della società di cui faccio parte, per cui non mi è permesso valutare una legge sulla base delle mie esclusive esigenze. O meglio, lo posso fare ma il mio parere vale uno, a fronte di milioni di fruitori della legge e/o dei suoi effetti. Ne dovrebbe scaturire che le leggi sono buone, o giuste, o idonee, o adatte… a maggioranza; e se sono leggi in vigore si suppone che chi non le ritiene giuste sia la minoranza, perché se fosse la maggioranza le avrebbe cambiate. E anche qui c’è un problema che aumenta la mia insicurezza: a maggioranza di chi? A maggioranza del popolo, a maggioranza di chi è interessato direttamente, a maggioranza di chi s’interessa sottraendo chi seppur coinvolto se ne frega? No perché ci sono leggi che coinvolgono tutti i cittadini, che sono le più importanti in assoluto, e altre che sono molto più numerose anche se meno importanti, che riguardano specifiche categorie di individui. Ogni legge ha un argomento. E qui siamo proprio nei guai, perché in Italia spesso le leggi seguono il dettato biblico che predica che la mano sinistra non sappia cosa fa la destra. Per esempio le leggi economiche, dove da decenni si tagliano le spese in tutti i rami nevralgici della pubblica amministrazione senza prevederne e disciplinarne le ripercussioni nel ramo. Un ministero taglia le spese, un altro ne subisce le conseguenze. Come dite? Tutti dovremmo interessarci alla gestione della cosa pubblica, e perciò alle leggi che la regolamentano? E chi ce l’ha il tempo, meglio delegare, possibilmente senza neanche controllare se il delegato ha i requisiti per agire. Mandiamo parlamentari a parlamentare, sottosegretari a sottosegretariare, ministri a ministrare e lasciamoli fare. Facciamo che ognuno di noi si preoccupa dei ca…si suoi personali e poi magari ci ritroviamo tutti insieme a discutere se chi, invece cerca di dire la sua, merita l’arresto o no.  Ecco, per esempio io vorrei disobbedire alla legge Fornero, che, è ormai assodato sia una legge ingiusta. Mi ha posticipato la quiescenza di otto anni, se va bene. Quindi per me è sbagliata. Disobbedisco, da domani vado in pensione! A no? Non lo posso fare? Già, come dicevamo prima, me la devo succhiare tutta, questa legge iniqua. Beh, sapete che vi dico?  Visto che voglio comunque disobbedire, allora in pensione non ci andrò mai e lavorerò fino alla morte.