Il concerto dei TaranProject a Reggio Calabria: musiche travolgenti, ma soprattutto testi emozionanti.
A Reggio Calabria, il 31 marzo 2012 al Teatro Cilea si è verificato l'evento più rivoluzionario avvenuto in città negli ultimi anni. La cultura classica, quella che insieme ai veri intellettuali raccoglie intorno a se anche pseudo-intellettuali arrancanti dietro a concetti che non capiscono realmente (è di moda definirsi intellettuale o frequentarne presunti tali), ha lasciato il posto ad un'altra cultura, quella popolare. La cultura della gente semplice, ma anche dei palati veramente raffinati. La cultura degli strumenti musicali antichi e moderni, della musica popolare e dei ritmi travolgenti, delle parole soprattutto, dell'antica saggezza del popolo calabrese fatta di influenze mediterranee millenarie. La cultura dell'ospitalità, del lavoro onesto, della semplicità. C'era il Popolo della Tarantella, quello che da sempre segue gli eventi del genere nelle piazze di tutta la Calabria, ma c'erano anche tanti neofiti del genere che sono usciti entusiasti dal Cilea, canticchiando i ritmi travolgenti che per più di due ore hanno riempito il Teatro. E c'era anche qualcuno a cui non è piaciuta l'iniziativa, che ha ritenuto inopportuno utilizzare il Cilea, teatro storico della città, per un evento che "...è e resta soltanto un concerto di piazza molto colorito... " (cit. testuale). Non è cultura degna della sacralità del posto, secondo alcuni (pochi, in verità). Scandalizzato da "...un afflusso caotico di persone, bambini compresi..." c'è chi ha dichiarato di essere andato via a metà colto da "un misto di stupore e indignazione" perchè il pubblico "...si sbracciava urlando le canzoni e ballando in modo scomposto...". A questi miei concittadini vorrei dire che il Teatro Cilea è della cittadinanza tutta, non di pochi "illuminati"; che è ora di finirla di creare ed alimentare bacini di pseudo-elite che di fatto emarginano la maggioranza e sono il regno della discriminazione, del razzismo e della puzza sotto il naso. Chi vuole stare per i fatti suoi lo deve fare con i propri mezzi, non certo utilizzando i beni comuni della città. È stato un evento rivoluzionario, lo ripeto... ed io mi vanto di essere stato presente.
....Sugnu sbarcatu tra Riace e Caulonia
terra del sud, della lira che sona
'na tarantella a Piazza Mesi,
cu' Santu Lariu nu palestinesi
cu' l'iracheni e nigeriani,
allu Spiruni 'ndi stringimu li mani
nesci lu suli e ancora ballamu,
scind'u suli e no 'ndi stancamu
a tarantella e no 'ndi stancamu...
terra del sud, della lira che sona
'na tarantella a Piazza Mesi,
cu' Santu Lariu nu palestinesi
cu' l'iracheni e nigeriani,
allu Spiruni 'ndi stringimu li mani
nesci lu suli e ancora ballamu,
scind'u suli e no 'ndi stancamu
a tarantella e no 'ndi stancamu...
(Passa lu mari)
Laasali futturi pascalinu a Riggiu i rinisciuti vannu o cilea mi si fannu viriri ca pilliccia. W la TARANTA!!!
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