(http://www.mustrumu.it)*
Ieri pomeriggio Reggio Calabria ha mostrato la sua anima nobile, quella dei cittadini. Quelli veri, non quelli delle passerelle, dei proclami, della solidarietà di facciata, dei comunicati stampa a convenienza. C'era si, qualche singolo esponente di ogni categoria a titolo personale, qualche proprietario di televisione che si è fatto intervistare dalla sua emittente, qualche piccolo uomo che è stato in silenzio e in disparte sperando in qualche foto che lo riprendesse nella folla. Non la Reggio dell'antimafia in poltrona, quella non c'era; non la Reggio dei politici di professione, quelli non c'erano; non la Reggio dei Commissari, quelli non c'erano; non la Reggio dei vescovi che litigano con i giudici, quelli non c'erano. Il Palazzo è rimasto chiuso, sbarrato; come per proteggersi, come per non essere contaminato. Ieri Reggio è tornata bambina, innocente. Protagonista in se stessa, senza inquinamenti e presenze inquietanti. È stata una cosa spontanea, naturale, onesta una cosa da dilettanti. Per questo i professionisti erano assenti.
* Il Museo dello strumento musicale, che ha recentemente subito un attentato incendiario.
* Il Museo dello strumento musicale, che ha recentemente subito un attentato incendiario.
Come non condividere? Chissà se quelli che erano sul Corso e ai quali abbiamo rovinato il rituale della passeggiata hanno capito e se almeno qualcuno ha desiderato di essere con noi. Non mi aspetto nulla dalle istituzioni: se non fossero quelle che sono Reggio non si troverebbe in questa miseria morale culturale e materiale. Ma la città si deve svegliare, deve farla finita con questa acquiescenza che confina e sconfina con la complicità. Eravamo tanti ma dovremo essere molti e molti di più.
RispondiEliminaio non mi preoccuperei Pasqualino...meglio le persone che le istituzioni!
RispondiEliminama infatti io non mi preoccupo per niente, anzi sono soddisfatto, sia delle presenze che delle assenze.
Elimina