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sabato 11 dicembre 2010

Perché quell'onoreficenza?

Da noi ormai da tempo succede spesso; anche nelle piccole cose, che hanno un valore puramente simbolico, ci troviamo a dover assistere con disagio alle eccezioni sollevate da cittadini che legittimamente protestano per diritti lesi, per offese alla propria dignità. Quando un gesto, un'azione, un atto commesso dalle istituzioni è messo  in dubbio e criticato (con ragionamenti fondati) è anche giusto mettere in dubbio l'equilibrio che dovrebbe reggere la nazione. Questo esempio è, oltre che emblematico, anche lacerante dal punto di vista emotivo.
 
Ill.mo Presidente,
sono Daniela Rombi, la presidente dell’Associazione vittime familiari di Viareggio “Il Mondo Che Vorrei” onlus. Sono la mamma di Emanuela, una giovane ragazza di 21 anni, morta dopo 42 giorni di agonia con ustioni sul 98 per certo del corpo, a seguito dell’incidente del 29 giugno 2009. Come Emanuela, altre 31 persone non ci sono più ed altre ancora avranno per sempre sul proprio corpo i segni di quella maledetta notte. Come familiari delle vittime viviamo con un dolore permanente e inguaribile e per tutti noi, per la città di Viareggio che ha subito la distruzione di un zona della città, e niente sarà più come prima. 
Le scrivo questa per chiederLe un incontro, per conoscere le motivazioni che L’hanno indotta a firmare il conferimento dell’onoreficienza di Cavaliere del Lavoro a Mauro Moretti, A.D. delle Ferrovie dello Stato. 
Dalla notte del 30 giugno per due mesi non ho visto la televisione; il 7 luglio non ero ai funerali di Stato, speravo, davanti ad una porta di un ospedale, che mia figlia vivesse. 
Dopo, nel tempo, sono “riuscita” a vedere quelle immagini ed ho visto Lei, visibilmente commosso ai funerali ed una sua foto col disegno che Leonardo Le ha donato; Leonardo, che non ha più i suoi fratellini (Luca e Lorenzo) e la sua mamma. 
Ho anche letto le audizioni che il sig. Moretti ha reso al Senato della nostra Repubblica: l’incidente di Viareggio è stato da lui definito “uno spiacevole episodio” oppure “quando accade un incidente in ferrovia sembra che caschi il mondo” ed ancora “le nostre ferrovie sono le più sicure d’Europa”, quando invece erano già accaduti incidenti che per puro caso non erano finiti in tragedia, e che ancora possono accadere. 
Ma di che cosa sta parlando questo signore ? Noi stiamo parlando di “VITA”, di “PERSONE” che stavano tranquille nella “sicurezza” delle loro case, che adesso non ci sono più e non riusciamo e non possiamo darcene pace! 
Sa Presidente, quando voglio vedere mia figlia devo andare al cimitero e quando la guardo mi vergogno; mi vergogno io, come avviene per gli altri genitori, di essere viva perché è innaturale e disumano che una madre vada a trovare la propria figlia al cimitero! PERCHE’? Noi familiari ci chiediamo perché ha firmato quell’onoreficienza ? Sicuramente la decisione non è stata Sua, sarà stato proposto da altri perché il sig. Moretti ha fatto bene il suo lavoro, perché ha risanato i bilanci delle Ferrovie dello Stato (dello Stato!), ma sappia che quei bilanci sono stati risanati anche col sangue dei nostri cari perché si è scelto di tagliare, di risparmiare sulla sicurezza! 
Le chiedo gentilmente di riceverci in modo da poter, con franchezza, avere delle spiegazioni che ci aiutino a superare il dolore e lo sconcerto che questa situazione, se mai ce ne fosse stato bisogno,  ha gettato su di noi. 
Certa di una Suo positivo riscontro, La ringrazio con tutto il cuore.
DANIELA ROMBI
(Presidente dell’Associazione vittime familiari di Viareggio “Il Mondo Che Vorrei” onlus)

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