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"passo la vita fuggendo dalla mia ignoranza"
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lunedì 21 novembre 2011

Un commento che vale un post


Ho ricevuto da un caro amico un supercommento sul mio post "Il banchetto tra amici"; non posso fare a meno di pubblicarlo come post, perché questa è la dignità che a mio parere merita un testo così.  Vorrei solo precisare che il mio non era "un articolo sulla nettezza urbana", intendeva bensì, usando la metafora di un episodio realmente accaduto, far risaltare per l'ennesima volta l'andazzo secolare che segue questa bellissima ma sfortunata città; vorrei anche dire che io non mi "alzo a criticare questo e quello" e che non ho soluzioni definitive per nessun problema, penso solo che se qualcuno evidenzia gli errori, a furia di individuarli alla fine dovrebbe venire fuori la soluzione, se non altro per esclusione. E poi, caro amico mio, il mio blog si chiama Liberopensatore tuttoattaccato.


Ciao Libero Pensatore
Ho letto sul tuo blog l'articolo sulla nettezza urbana; anche io ho qualche ricordo della mia fanciullezza.
Non so se le date corrispondono perché io son nato nel 1956 e tu, credo, qualche anno dopo
ma anche io ho miei ricordi. Io abitavo in via Torrione, vicino al Municipio a pochi passi da Piazza De Nava.
Anche io mi ricordo benissimo “Lo spazzino”, una volta si chiamava così, e non era una bestemmia.
Era un uomo, non mi ricordo la sua faccia, ma è vero, bussava alla porta col suo sacco di tela cerata e noi gli davamo la spazzatura. Il sacco non era enorme, forse noi eravamo molto piccoli e lo vedevamo enorme.
Eravamo 4 in casa. La spazzatura era sempre un piccolo sacchetto spesso una busta di carta della Standa.
Cosa c’era dentro ? Se faccio uno sforzo mi ricordo qualcosa !
Andiamo per esclusione forse è meglio
Buste di latte ?
No, il latte lo prendevamo direttamente dal lattaio in una bottiglia di vetro. Sempre la stessa !
Bottiglie di birra?
No la birra era una cosa mai vista, se ne beveva qualcuna al bar, raramente
Bottiglie di acqua?
Mai avute, si beveva l’acqua del rubinetto
Gli involucri delle uova ?
Erano solo buste di giornale e avevano un utilizzo in un altro ambiente
Bottiglie di vino ?
Sempre la stessa si andava in bottega e si tornava con la bottiglia piena
Forse mi ricordo male ma forse no
Mia mamma mi preparava il latte la mattina e dentro non c’era nesquik, ne i kellogs e nemmeno i biscotti del “mulino bianco”. Paradossalmente i mulini erano davvero bianchi ma non c’erano i biscotti del mulino bianco.
In genere c’era un pezzo di pane (non sempre) avanzato dal giorno precedente.
Il pane !  Non ne rimaneva quasi mai !
Insomma cosa c’era nella spazzatura ?
Te lo dico io:
Le bucce di qualche pera o mela. Banane mai, erano il frutto proibito, costavano care.
Qualche scorza di uovo la buccia di qualche patata. Tagliata sottilissima ovviamente.
Per riempire un sacchetto della spazzatura ci voleva un bel po’.
Uno spazzino “consentimi di usare questo termine” ma si chiamava così, per riempire un sacco bussava a 10 famiglie, forse anche di più.
Ma c’è un’altra cosa che mi ricordo benissimo.
Un episodio che è rimasto nella mente di un ragazzino di 12 anni come ero io al tempo.
Io avevo 12 anni nel 1968 tanto per essere precisi. In quel periodo non è venuto lo spazzino per  mesi.
Non è che non venisse a casa mia, non andava da nessuno e la gente, ovviamente portava la spazzatura in un angolo della strada. Mi ricordo perfettamente dove. Era l’angolo tra la via Torrione e la traversa che portava al “PIO X”. In quel posto per molto tempo andavo personalmente a depositare la spazzatura
Del resto non c’era un posto dove metterla.
Insieme a me, tanti altri andavano li a depositare. Ogni tanto veniva un camion con operai armati di pale e la caricavano sul cassone. Poi misero un cartello. “E’ vietato buttare la spazzatura”
Ma lo spazzino non passava e ovviamente tutti continuavano a depositare la spazzatura li.
Dopo qualche tempo arrivarono i vigili e qui avvenne una cosa importante
Si misero a rovistare tra la spazzatura e trovarono una prova della mia colpevolezza.
Avevo messo nell’immondizia anche un mio quaderno di scuola. Quaderno sul quale avevo ovviamente scritto nome  cognome ed indirizzo. Ed eccoli bussare a casa.
Apro io e mi dicono: Sei tu questo ?  In mano avevano il quaderno col mio nome e cognome
Io guardo il quaderno e capisco al volo che sono nei guai. Mi sono terrorizzato, ma loro non hanno battuto ciglio. Hanno elevato una contravvenzione a mio padre ricordo la cifra per quel tempo enorme.
Qualcosa come 10 mila lire ! Avevo il terrore di dirlo a mio padre quando sarebbe tornato.
Questi zelanti tutori dell’ordine comunale non solo non hanno ceduto alle mie supplice ma ne hanno combinata una ancora più grave.
Lo so che adesso non ti viene da credere ma ti assicuro che è così.
Nei pressi di casa mia c’era una famiglia benestante. Avevano una cameriera che faceva di tutto in casa.
E tra i vari incarichi, la donna, aveva anche  il compito di buttare l’immondizia.
Quando i vigili sono andati a casa di questi benestanti. I signori si son difesi.
- Non abbiamo buttato noi l’immondizia, è stata lei- e i vigili hanno fatto la multa  a lei, questo lo ricordo benissimo !  Perché la poveretta, venne piangendo da mia mamma con la multa in mano
La verità la sai qual è ? Una volta la spazzatura veniva smaltita in modo artigianale.
In effetti la plastica era poca e spesso la spazzatura si decomponeva in un compost naturale che non arrecava danni ambientali gravi. Nessuno si preoccupava di cosa e di quando. Non c’erano le leggi che lo impedivano. In Italia abbiamo fatto tutte le leggi per difendere il territorio senza fare le strutture.
 Successivamente misero i cestini ed i cassonetti perché era più conveniente la raccolta dal momento che serviva molta meno mano d’opera. Ma c’è un altra cosa che dimentichi. La raccolta della spazzatura era gratuita per il cittadino. Non si pagava la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Il fatto è che una volta un cittadino che veniva colpito da una sanzione iniqua come quella di cui ti ho parlato, la pagava e basta. Oggi vai dal legale. E così facendo intasi i tribunali.
Costi enormi per pagare magistrati avvocati cancellieri ecc. Tutto perché la discarica non la vuole nessuno.
È facile adesso che un Libero Pensatore si alzi a criticare questo e quello.
Tutti potremmo criticare del resto. Ma la verità è che non è per niente facile gestire certe cose.
E se ha la soluzione fatti avanti ! Ma sai cosa succederebbe ?
In generale non ti ascolta nessuno. Ma se dovessi superare questo muro ed essere ascoltato, in questo caso, avrai cento cog...ni che dicono che stai sbagliando o che sei d’accordo con qualcuno losco losco losco.
Ciao,
Alfio
(di Alfio Mannuzza) 

2 commenti:

  1. lo farò leggere ai miei studenti.....è educativo per capire il mondo come è cambiato anche a Reggio.
    Anch'io ricordo lo "spazzino" e la raccolta porta a porta. Il vetro lo si rendeva e ti davano i soldi pure!!!

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  2. Mentre da noi ancora si usava appunto lo smaltimento naturale dei rifiuti, nei paesi realmente progrediti già era vecchia la raccolta differenziata. Da noi si inizia a parlare di differenziata, gli altri sono già al ciclo di riciclo.

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