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domenica 15 dicembre 2013

A Bologna hanno scoperto la solidarietà. Ma a compartimenti stagni.




Via Fondazza, a Bologna, è la prima social street italiana. Il periodico Oggi, nella sua versione online esalta la notizia. In cosa consiste? Un giovane residente (evidentemente mai venuto al sud) ha avuto una “intuizione geniale”, ha creato una pagina su Facebook dedicata ai suoi vicini di casa: «Mi ero accorto che, dopo tre anni, eccetto qualche negoziante, non conoscevo nessuno dei vicini», racconta Federico, 36 anni. «Ai primi di settembre, ho creato un gruppo su Facebook e ho affisso sotto i portici volantini con l’invito ad aderire. La risposta mi ha sorpreso: una valanga. Aspettavo venti adesioni, in tre settimane eravamo cento; adesso siamo 500. Volevo soprattutto trovare coetanei di mio figlio Matteo, 2 anni e mezzo. Ma i fondazziani mi hanno travolto. L’idea di trasferire l’amicizia virtuale nella vita reale si è fatta largo rapidamente. Ci siamo dati appuntamento di domenica mattina, nella piazza più vicina, per guardarci in faccia». “Dagli incontri in piazza sono nate belle abitudini, il caffè assieme la mattina, le feste di compleanno nel bar sotto casa, i tanti progetti per il futuro” scrive soddisfatto il giornalista di Oggi. Hanno scoperto la solidarietà, la comunione di interessi, l’aiuto reciproco, ed è una notizia. A Bologna, è una notizia. C’è voluta la crisi, per umanizzare dal punto di vista sociale un pezzetto del nord egoista per opportunità e natura. Non nascondo che la cosa mi abbia fatto piacere, sono andato a visitare la pagina di via Fondazza. Purtroppo è un gruppo chiuso, non c’è la possibilità di vedere i post. Pretendevo troppo, evidentemente. Chissà come hanno delimitato i confini stradali.

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