Appena ho ricevuto la notifica della tassa, il 19 dicembre, mi sono
logicamente chiesto quale fosse la scadenza dei termini, oltre che maledire per
l’ennesima volta coloro i quali, palesi o occulti, sono i responsabili di
questo sfascio e della deriva conseguente. Girando e rigirando la lettera
allegata ho trovato alla fine il dato che mi serviva: in calce alla lettera
nella sezione come e dove pagare, la data: entro il 20 dicembre 2013.
Ennesima maledizione inviata e compilazione online del modello F24, per evitare
di incorrere nelle sopratasse per tardato pagamento. Se affermassi che la Tares
ha messo a terra le mie risorse economiche commetterei un’infamia, mi posso per
fortuna permettere di sprecare la cifra richiesta dal Comune, anche se non
rinuncio a reclamarla indietro qualora ce ne sia la condizione, visto che le
mie entrate economiche consistono solo ed esclusivamente nel frutto del mio
lavoro; mi domando però cosa avranno pensato quelli che come me hanno ricevuto
la notifica il giorno prima della scadenza del termine riportato sulla lettera
ma non hanno la disponibilità economica di pagare. Molti non avranno pagato, altri
avranno dato fondo alle poche risorse per paura di sanzioni, pignoramenti, o
semplicemente per forma mentis. Poi, a seguito delle pressioni mediatiche, per
la verità più forti sui social che sui media, la Commissione ha graziato i
cittadini, dilazionando in tre rate il pagamento, posticipando anche il termine
della prima rata. Peccato che lo abbia fatto dopo che ormai il termine
riportato sulla lettere era scaduto, il pomeriggio del 20, e peccato ancora, e
soprattutto vergogna! vergogna! vergogna! che nella comunicazione ai media si
affermi che il pagamento in una unica soluzione era già previsto al 31 dicembre. Oppure vergogna! vergogna!
vergogna! per non avere riportato sulla lettera la vera data di scadenza
ingannando i contribuenti. Per finire vergogna! vergogna! vergogna! agli organi
di stampa che hanno ripreso la nota di Palazzo San Giorgio pedissequamente
senza evidenziare la macroscopica incongruenza di date e l’ennesima
dimostrazione di inefficienza ed incapacità della macchina amministrativa
comunale, che, badate bene, non corrisponde esattamente ai Commissari, bensì
all’organico dirigenziale ed impiegatizio composto da reggini che si suppone
ricevano le notifiche come tutti gli altri. Sui vari politici lanciati verso
ipotetiche poltrone a sindaco e/o altre cariche comunali, che hanno tuonato
contro la tassa e poi hanno sbandierato la rateizzazione come una prima vittoria
senza accorgersi dell’ennesima presa in giro ai cittadini, non penso ci sia da
fare commenti, se non che non potrebbero evitare di rendersi ridicoli.
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