DRAPPO 2013 |
DRAPPO 2014 |
Lettera al direttore di Zoomsud, Aldo Varano
Gentile
Direttore, so che la città ha problemi seri di tutti i tipi e che quello che
tratterò io non è (o non sembra) uno dei più importanti, prenda questa mia come
una lettera personale a lei indirizzata, se vuole, ma io non posso fare a meno
di scriverla. Non posso fare a meno perché tratta un argomento che il suo giornale
ha già trattato un anno fa con un articolo a mia firma, intitolato “Ildrappo sdrucito e l'illuminazione accesa della città stracciona”. Il
pezzo ebbe allora quasi mille condivisioni su Facebook e fece il giro del mondo
suscitando indignazione dappertutto. Ricorda lo scalpore che fecero le immagini
del drappo amaranto al balcone di Palazzo San Giorgio, lacerato dall’usura e
appeso con noncuranza in rappresentanza della Città in occasione della
Processione della Santa Effige della Madonna della Consolazione? Allora io affermai che quel drappo sdrucito
rappresentava agli occhi degli estranei una città stracciona, che però in
realtà stracciona non era, bensì così la facevano apparire i suoi
amministratori con riferimento ai dirigenti comunali preposti, non ai
commissari appena giunti in città. Lasciai aperto uno spiraglio alla
trascuratezza, alla poca attenzione di pochi a danno di molti. Oggi, 13
settembre 2014, un anno dopo, mi ritrovo a dovermi smentire clamorosamente. Non
si tratta di trascuratezza, si tratta di malafede e meschinità, non trovo
parole diverse per definire quello che ho visto oggi. Al balcone di Palazzo San
Giorgio, in occasione della Processione della Sacra Effige c’era lo stesso
drappo amaranto dell’anno scorso, esposto parzialmente, capovolto con la parte
sdrucita nascosta (malamente) alla vista. Come la serva che occultava la
sporcizia sotto il tappeto per non far troppa fatica. In un anno, pur avendo preso atto
dell’indignazione popolare, e lo dimostra il maldestro tentativo di occultare
lo strappo, il Comune di Reggio Calabria non ha trovato il tempo o magari il
denaro (forse occorreva stanziare in bilancio una cifra ad hoc. Quanto costerà
mai, un pezzo di stoffa amaranto?) di sostituire quel drappo. Forse esagero a
dare importanza a cose del genere, io sono un romantico sentimentale, mi
aggrappo alla storia della città, all’immagine esterna, alla nostra bella
gente, a quello che Reggio potrebbe essere se solo prevalesse la parte buona.
Mi scusi, direttore, se l’ho disturbata, cestini pure questa lettera, se vuole.
Non mi offenderò, so benissimo che ci sono problemi ben più importanti da
affrontare, solo che mi preoccupa il fatto che saranno (forse) sempre le stesse
persone, quelle del drappo e tanti altri come loro, a doverlo fare.
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