Clamoroso! Sono venuto in possesso del testo dell’intercettazione di una conversazione telefonica svoltasi qualche settimana fa tra un politico calabrese ed un politico romano. Quanto emerge dal testo potrebbe scatenare un vero terremoto politico-giudiziario che sconvolgerebbe in modo definitivo il panorama politico calabrese. Di seguito il testo dell’intercettazione:
-Pronto? parlo con il politico di Roma “A” Mario?
-Si, sono io, chi parla?
-Ciao Mario, sono Franco, il politico calabrese A. I politici calabresi B,C,D,E e tutto l’alfabeto mi hanno incaricato di chiamarti; sai, è per quel problema del ponte sullo stretto...non lo fate più, ormai è sicuro... noi avevamo tanto contato sulle entrate che ne sarebbero derivate. Per decenni avremmo potuto gestire appalti e forniture, con una rendita garantita a tutto l’alfabeto locale. Adesso come si fa?
-Franco, dovete capire che in questo momento sarebbe suicida, per noi politici dell’alfabeto nazionale, portare avanti un’opera così costosa e, diciamocelo pure, inutile, anzi dannosa. Con i soldi dello stato non possiamo fare quello che vogliamo, attualmente. C’è l’Europa che ci sta sul collo, la gente è sull’orlo della disperazione, spendere soldi pubblici per il ponte in questo momento non si può proprio....
-Caro Mario, tu sai benissimo che i patti non erano questi... noi in Calabria vi abbiamo sostenuto per decenni, portandovi voti e potere anche in controtendenza con il resto della nazione, e voi in cambio dovete ripagarci con quanto concordato: il fiume di denaro che deriverebbe dall’apertura vera dei lavori del ponte.
-Ti ripeto che non è possibile, sei un politico anche tu, non venirmi a parlare di accordi da rispettare. Quando mai in politica si rispettano gli accordi? Comunque, non fasciatevi la testa prima di rompervela...in realtà abbiamo già pensato ad una soluzione, e ne abbiamo trovata una che parzialmente può soddisfare le vostre legittime esigenze.
-Sarebbe?
-Hai presente la questione di Saline Joniche... la centrale a carbone che gli svizzeri vogliono costruire?... Bene! Stiamo per dare parere favorevole, e contiamo che anche voi sul posto spingiate in tal senso, per fare partire il progetto. I soldi impiegati saranno dei privati, stranieri ed extraeuropei tra l’altro, nessuno potrà avere niente da dire sull’investimento... È perfetto! Certo, voi dovrete fare la vostra parte; fino ad oggi pochi di voi hanno apertamente dichiarato di essere favorevoli al progetto, e tutto sommato hanno fatto bene quelli che sono stati contro...ma da adesso dovete TUTTI schierarvi a favore; avrete il parere favorevole del governo e con quattro chiacchiere sulla crisi, sullo sviluppo, sui posti di lavoro, non avrete difficoltà a voltare gabbana...tanto da voi quelli attenti a queste cose sono pochi, e di solito non li sta a sentire nessuno. Ripeto, TUTTI dovrete essere favorevoli, chi si schiererà contro non entrerà nella spartizione. Cominciate dai sindaci dei paesi interessati... rappresentano la popolazione, se li convincete potrete dire che la gente è d’accordo.
-Si, sembra una cosa buona, ma non ne ricaveremo certo le cifre che avremmo avuto dal ponte...
-Ma allora non avete capito niente? Sul ponte c’è ancora da giocarci la questione della penale da pagare alla società appaltatrice... se li vogliono, quei soldi, qualcosa devono lasciare... e poi abbiamo pronti tutta una serie di progetti mastodontici che frutteranno soldi a palate. Si tratta solo di aspettare che passi la crisi, e poi ripartiremo esattamente come prima...tutto l’alfabeto insieme; ci sarà solo da stabilire se recitarlo cominciando dalla A oppure all’inverso, dalla Z, ma anche su questo ci metteremo d’accordo, come abbiamo sempre fatto: si può vincere in due modi, vincendo veramente o convincendo l‘altro a mettersi in condizione di perdere. Ti devo lasciare adesso, ho all'altro telefono il politico A dell'alfabeto siciliano... m'immagino già cosa vorrà....
-O.K. allora informo gli amici che devono mettersi al lavoro... ti saluto.
-Ciao....
È chiaro che quanto scaturisce dall’intercettazione apre uno scenario sconosciuto fino ad oggi, che vede la classe politica calabrese unita al di sopra dei partiti e movimenti, nell’obiettivo primario di mantenere pieno e florido il proprio portafogli anche a costo di vendere la propria gente. Chi lo avrebbe mai detto?
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(naturalmente il dialogo riportato è pura fantasia dell'autore, anche se basato su un ragionamento logico che non è poi tanto difficile sviluppare, visto come stanno andando le cose in Calabria. Nessuna persona specifica è individuabile nei personaggi, per i fatti invece, lascio aperta ogni ipotesi)
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