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lunedì 27 dicembre 2010

Motonave Lampros: mistero o bufala?

La LAMPROS in porto a Reggio Calabria
I Fatti: Il 18 dicembre 2010, al largo di Melito Porto Salvo si e' fermata per un'avaria grave la nave mercantile Cpt LAMPROS battente bandiera Comoros, secondo quanto dichiarato vuota di carico ed in navigazione da Messina verso il porto del Pireo in Grecia. La nave è stata soccorsa dai mezzi della Guardia Costiera e rimorchiata dentro il porto di Reggio Calabria. Fin qui quanto è stato possibile accertare con sicurezza. Da questo punto in poi esistono due versioni su quanto accaduto, di cui una pone inquietanti interrogativi. La prima versione, di pochissime ore successiva al fatto, riferisce del rifiuto da parte dell’equipaggio della nave dei soccorsi offerti dalla Guardia Costiera, con il conseguente ovvio sospetto di irregolarità a bordo e quindi il salvataggio coatto e successivo sequestro nel porto di Reggio Calabria; sarebbero state effettuate perquisizioni a bordo di cui non si conosce l’esito (fonte Newz.it). La seconda versione, diffusa il giorno successivo, riferisce invece di una normale situazione di soccorso in mare senza alcun risvolto misterioso (fonte mediterraneoonline.it). È lecito chiedersi quale delle due sia la versione giusta, o se ancora ce ne sia una terza, visto l’argomento particolarmente delicato che attualmente è purtroppo alla ribalta delle cronache locali e nazionali, quello delle navi dei veleni. Noi siamo riusciti a conoscere una parte della storia della nave LAMPROS, che sembra rispecchiare, almeno per gli ultimi 2 anni, il percorso “burocratico” classico seguito dalle famose carrette  del mare: nel 2009 la nave si chiamava DOWLAIS D e batteva bandiera della Sierra Leone, mentre a metà 2010 la nave ha cambiato nome in LAMPROS battendo bandiera di St Vincent Grenadines; qualche mese fa la nave ha nuovamente cambiato nazionalità, battendo la bandiera delle Comoros ma mantenendo il nome di LAMPROS, quello attuale. Noi ci auguriamo che la LAMPROS sia ferma per una semplice avaria, magari in attesa dei pezzi di ricambio, ma il sospetto che la nave, che è ferma al porto di Reggio Calabria transennata da ormai 9 giorni, possa essere strumento di traffici illeciti che vedono per l’ennesima volta il nostro mare protagonista involontario non può essere cancellato semplicemente non parlandone più. Ci aspettiamo che a breve le autorità ci informino, speriamo smentendo la versione peggiore, sulla reale condizione della nave.

Pasqualino Placanica
(pubblicato su costaviolaonline.it)

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