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martedì 24 agosto 2010

IL "BISINISSI" DELLA POLITICA

Purtroppo è vero, in città, così come a Roma, a qualcuno sembra normale pensare che dopo che reciprocamente si sono offesi, insultati, accusati, diffamati e calunniati, dopo che per giorni e giorni hanno preso in giro i cittadini, i consiglieri comunali della maggioranza di Reggio Calabria possano adesso sedere ad un tavolo e riprendere ad "amministrare" come niente fosse; probabilmente, nel presunto nome della "politica", degli "interessi della città", del "modello Reggio", molti di questi signori sarebbero capaci anche di altro. Ma la realtà è che il vero interesse della maggior parte di costoro è il posto al sole di cui hanno goduto per anni, che adesso sta per diventare buio, e per alcuni, forse.... un "posto al fresco". Alla fine dell'ultima guerra di mafia, dopo centinaia di morti, i responsabili delle varie famiglie si sono seduti al tavolo ed hanno stipulato l'accordo che ha messo una pietra sopra a tutti i caduti, ha messo da parte l'odio e il desiderio di vendetta reciproco, in nome di una sola parola: "AFFARI". Si sono divisi la città in nome del "BISINISSI". Adesso ai personaggi di questo squallido spettacolo che sembra non avere mai fine rimane la possibilità di fare una seppur minima bella figura: tirarsi indietro, lasciare che lo sfascio che hanno creato (lo hanno creato loro, non ci si può prendere solo i meriti) venga sanato da altri, evitare che tutto si concluda con un accordo fra "uomini d'onore", perchè solo questo sembreranno, se si metteranno d'accordo.



Lettera aperta ai consiglieri comunali di Reggio: non osate! 


di Giusva Branca-
Siete pronti a chiudere l'accordo, scongiurando l'arrivo del commissario, e vivere tutti felici e contenti. Ma veramente pensate che la città accetti qualunque cosa? No, dico ma sul serio credete che ora possiate fare finta che in questo squallido e vergognoso agosto della politica reggina non sia accaduto nulla?  Pensate, così, impunemente, di poter tornare a sedere in consiglio comunale? A rappresentare chi? A rappresentare cosa? 
Come osate ripresentarvi agli occhi di una città che, con i vostri comportamenti (ovviamente gli incolpevoli dell'Assemblea restano travolti dall'incoscienza e insipienza degli altri) avete calpestato, deriso, sbeffeggiato ad ogni pié sospinto? 
E se a voi non fa nessuna specie ritrovarvi domani seduti fianco a fianco con chi avete insultato, anche pubblicamente, fino al giorno prima, c'e' una città che non lo accetta. Per quanto possa apparire strano a voi, affaristi del pensiero, piegato alle più becere logiche di interesse personale, c'è una Reggio che ancora vive con la testa ben alta e che non vi vuole più vedere, ritenendo che vi siate macchiati di indegnità definitiva.
Avevate la chance, tutto sommato non difficile da perseguire, di continuare nel solco del passato recente, un solco che a una parte della città pare discutibile, ma che, fin quando il sovrano era presente, sembrava affascinarvi e farvi stare come scolaretti in gita: in fila per tre, tutti zitti, tutti con i cappellini ad alzare la manina. Tutti.
Avete scelto un'altra via, quella della guerra, dello scontro, ma per le guerre servono non solo generali con eserciti, ma anche eserciti con generali, altrimenti si finisce come la flotta italiana nella battaglia di Lissa (della quale in questi giorni é ricorso l'anniversario), vinta dagli austriaci nonostante una superiorità italiana di uomini e mezzi che spinse, poi, il 39enne ammiraglio vincitore, Wilhelm Von Tegetthoff, a dire che "uomini di ferro su navi di legno avevano sconfitto navi di ferro guidate da teste di legno".
E, poi, non avete tenuto in considerazione che le guerre possono anche essere perse da ambo le parti.
Per voi, per potere alimentare, in futuro, quel briciolo di spessore politico che doveste, eventualmente, ancora mantenere, per non dimostrare anche sprezzo del ridicolo, e per la città, per non assestarle un altro colpo letale, non lo fate.
Non vi presentate tra qualche ora sorridenti come nei più classici album di famiglia per l'istantanea dedicata all'ultima fase di vita di questo consiglio comunale.
Non osate, volare alto e da soli non fa per voi e di Icaro non avete nemmeno lontanamente la stoffa...

lunedì 23 agosto 2010

VICENDA BANDAFALO' - OMAR MINNITI SCRIVE AL PREFETTO

A REGGIO CALABRIA LA SOLIDARIETA' SI SPRECA: BASTA RICEVERE UN PROIETTILE, QUALCHE PALLINO DI PIOMBO, UNA LETTERA FARNETICANTE, UNA BUSTA PIENA DI POLVERE BIANCA, E SUBITO TUTTI I PERSONAGGI IN VISTA SI PREOCCUPANO DI ESPRIMERE SOLIDARIETA' ALL'OGGETTO DELLA MISSIVA, CHE FA PARTE DEL LORO MONDO. 
NOI, CHE NON SIAMO (E NON SAREMO MAI) "GENTE IN VISTA" ESPRIMIAMO SOLIDARIETA' VERA A CHI SUBISCE AZIONI PREVARICANTI E DI DUBBIA LICEITA'.


Provincia di Reggio Calabria
 Protocollo N. 224181/01.14
del 23.08.2010

Alla C.A.

del Prefetto di Reggio Calabria,

Dott. Luigi Varratta

SEDE

Oggetto: Richiesta d'incontro con S.E. il Prefetto per discutere le problematiche inerenti l'Associazione "BandaFalò" di Villa San Giovanni (RC).

Il sottoscritto Omar Minniti, in qualità di Consigliere Provinciale e membro del Consiglio Direttivo dell'Unione Province d'Italia, premesso che:
 "BandaFalò" è un'Associazione di volontariato composta esclusivamente da giovani con sede legale in via Corrado Alvaro n.127 a Villa San Giovanni, che tra i suoi scopi statutari individua la "difesa e la valorizzazione del nostro territorio in tutti i suoi aspetti principali: ecologico, sociale, artistico, antropologico e intutte le sue potenzialità turistiche, sportive, produttive e di gestione del tempo libero, così svolgendo l'azione di uno strumento di elevazione culturale e ambientale attraverso manifestazioni che si svolgeranno negli angoli di paradiso naturali che ancora il nostro territorio ci offre contro ogni forma di degrado e di sfruttamento";
"BandaFalò",come è scritto nero su bianco sulla sua pagina Facebook, è apertamente contro tutte le mafie, ogni forma di violenza e di prevaricazione e le grandi opere, come il ponte sullo Stretto, che costituiscono un'attrattiva per i clan;
dal 2002 "BandaFalò" organizza manifestazioni culturali sulle spiagge della Costa Viola, creando momenti di aggregazione per migliaia di giovani provenienti da tutta la provincia e finanche dalla Sicilia;
a partire dalla stagione estiva 2008, l'Associazione si è impegnata a bonificare, valorizzare e far rinascere ad una nuova vita un tratto di spiaggia sito in località Porticello, nel Comune di Villa San Giovanni,prima abbandonato al degrado e ridotto ad una pattumiera, con grave sfregio all'immagine di uno degli scorci più belli della costa tirrenica reggina;
i soci di "BandaFalò" sono impegnati anche sul versante della solidarietà internazionale e, in particolare, dal 2007 hanno preso parte al progetto "For Africa", mirante a migliorare le condizioni di vita, igienico-sanitarie e di studio delle popolazioni della Costa d'Avorio:una parte consistente dei proventi derivanti dall'attività dell'Associazione viene annualmente destinata a sostenere tale nobile scopo.
tenuto conto che:
sin dall'inizio delle sue attività, "BandaFalò" lotta contro la morsa della burocrazia per ottenere, di anno in anno, con estremo ritardo e numerosi cavilli le necessarie concessioni per operare a ridosso della spiaggia di Porticello;
la notte del 19 agosto u.s., durante lo svolgimento di un concerto,"BandaFalò" è stata oggetto di un blitz interforze di Carabinieri, Nucleo speciale dei Nas e Guardia di Finanza, con enorme dispiegamento di uomini e mezzi, per finalità di contrasto allo spaccio di droga: un'operazione che, come riportato chiaramente anche nel verbale rilasciato dalle forze dell'ordine, non ha sortito nessuno degli effetti sperati;
a seguito della suddetta operazione, è stato rilasciato dai Carabinieri un comunicato stampa che descriveva "scenari deprimenti", "inquinamento del litorale ad opera di bottiglie di superalcolici", "persone in stato di alterazione fisica", "anguste vie d'accesso e di fuga": situazioni inverosimili, sulle quali chiunque abbia mai messo piede almeno una volta a "BandaFalò" può tranquillamente eccepire;
in data 20 agosto u.s., i vigili urbani di Villa San Giovanni hannointimato a "BandaFalò" il blocco delle attività, in attesa del rilascio del consenso dell'Ufficio tecnico comunale in ottemperanza alle indicazioni della Regione Calabria.
CHIEDE
a S.E. il Prefetto se non reputi opportuno mettere in calendario, in tempi brevi, un incontro con i soci dell'Associazione "BandaFalò",meglio se alla presenza dei rappresentati delle Istituzioni locali e in particolare del Comune di Villa San Giovanni, al fine di garantire l'agibilità e il proseguio di questa importante esperienza di aggregazione giovanile e volontariato sociale, che andrebbe valorizzata e non demonizzata.
Restando in attesa di riscontri, i più cordiali saluti.
Reggio Calabria, 23 agosto 2010
In fede
OMAR MINNITI
Consigliere Provinciale
Membro del Consiglio Direttivo Upi
verbale rilasciato dai Nas - 1
verbale rilasciato dai Nas - 2

domenica 22 agosto 2010

I COSTRUTTORI RINNOVABILI


Fabrizio Borrello e l'Eolone
Il gruppo nasce su Facebook dall’iniziativa di Fabrizio Borrello, che con altri amici (Maria Francesca Gangemi, Lorenzo Emanuele Labate e Salvatore Costantino) avvia una serie di progetti di studio sulle fonti di energia attinta da fonti rinnovabili alternative al petrolio, diffondendone i risultati sul web a disposizione di tutti. “Comuni cittadini che vogliono imparare ed applicare nella pratica il metodo per sfruttare le abbondanti fonti di energia rinnovabile del nostro Paese, divenendo così indipendenti dalla fornitura di acqua, metano ed energia elettrica” così si definiscono su Facebook e il loro modo di essere e di presentarsi non smentisce, anzi conferma la disponibilità ad allargare le  proprie esperienze a chiunque lo voglia; l’obiettivo dichiarato è di giungere a creare gruppi di acquisto solidali per  reperire il materiale necessario alla realizzazione di impianti civili ad uso privato: un sistema domestico integrato per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili direttamente nelle nostre case. Lo stand aperto dal 19 al 22 agosto a Catona di Reggio Calabria, uno dei pezzi forti di Ecomusia, è un via vai di persone affamate di sapere sull’argomento, giovani e meno giovani, tutti attenti alle spiegazioni dei “comuni cittadini” (dicono loro, ma in realtà si tratta di gente che conosce approfonditamente la materia, anche su aspetti poco conosciuti perché volutamente occultati dalla “grande scienza”). Tra i progetti esposti spiccano la “Parabola Termodinamica”, utilizzata per ricavare energia dal calore solare sfruttando il principio degli specchi ustori di Archimede, ed “Eolone”, un apparecchio dalla forma originale, atto a ricavare il moto dall’energia eolica e trasformarlo in energia elettrica. A questi progetti  per la produzione di energia elettrica si aggancia un altro obiettivo: quello di  fornire alla popolazione Eritrea un impianto per la produzione di acqua potabile ricavata dall’aria. Può sembrare una bufala, ma in realtà l’ “acqualizzatore” esiste già e lo hanno realizzato i “comuni cittadini” dei Costruttori Rinnovabili. Sfrutta un fenomeno conosciuto, quello della condensa che si crea dal funzionamento dei condizionatori d’aria, ma lo ottimizza facendo diventare la produzione di condensa l’effetto primario del processo. Tramite un vecchio climatizzatore industriale opportunamente modificato, i Costruttori Rinnovabili sono riusciti ad ottenere, con una percentuale di umidità dell’aria del 50%, 20 litri di acqua potabile l’ora. In un paese come l’Eritrea, con un alto tasso di umidità (anche il 100%), la produzione di acqua è potenzialmente anche maggiore.In autunno Fabrizio Borrello effettuerà un sopralluogo in Eritrea per l’individuazione del sito, a cui seguirà l’installazione dell’apparecchio; il Governo Eritreo tramite l’Ambasciatore in Italia S.E. Zemede Teclè ha espresso apprezzamento per l’impegno e fiducia nell’esito del progetto. Sia i progetti di cui ho parlato che l’attività dei Costruttori Rinnovabili non si esauriscono  certo nella mia descrizione, sono ben più complessi. Non sta a me esporli approfonditamente: i Costruttori Rinnovabili sono su Facebook  all’indirizzo http://www.facebook.com/group.php?gid=120729561275596, ed all’indirizzo web http://costruttoririnnovabili.wordpress.com ; se volete, contattateli: “AIUTATECI AD AIUTARVI” è il loro motto.

Pasqualino Placanica
(pubblicato su costaviolaonline.it)
L'acqualizzatore

domenica 15 agosto 2010

Water (closed) gate

Io non sono tra  quelli che pensano (come concetto assoluto) che se in una disputa tra due uno ha ragione, vuol dire che l'altro ha torto e che quello che ha ragione è un puro, ma in questo specifico caso noto una cosa:  entrambi i contendenti tirano fuori (o minacciano di farlo) presunte nefandezze commesse dall'altro. Fini ed i suoi non hanno ancora sbandierato niente su Berlusconi, forse cercano qualcosa di inedito; il berlusca, tramite il direttore de Il Giornale, ha trovato (chissà chi è la fonte) lo scheletro nell'armadio di Fini e lo ha messo al balcone. Al momento, quindi, giudichiamo su quello che abbiamo: penso che Marco Travaglio abbia fotografato con questo articolo la reale sostanza delle accuse del berlusca.

Di Marco Travaglio

Il capo dello Stato, non si sa bene a quale titolo, intima ai giornali di “cessare la campagna gravemente destabilizzante sul piano istituzionale volta a delegittimare il presidente di un ramo del Parlamento”. Eh no, signor Presidente. Anzitutto nessuno, men che meno lei, può decidere cosa devono scrivere o non scrivere i giornali. L’abbiamo detto l’estate scorsa, quando tentò di salvare la faccia di B. invocando una “tregua” alle rivelazioni sui casi Noemi e D’Addario. Lo ripetiamo oggi che interviene in difesa di Fini. Anche perché, arrivati a questo punto, non ci si può fermare sul più bello. Ora che Il Giornale ha pubblicato la fattura d’acquisto di una cucina Scavolini (4.523,41 euro Iva esclusa) al mobilificio Castellucci, sull’Aurelia, da parte della compagna di Fini, i casi sono due: o ha ragione Feltri nel sostenere che la cucina era destinata all’alloggio venduto da An e affittato dal quasi-cognato di Fini, dunque Fini ha mentito; o ha ragione Fini nel sostenere che quella cucina fu acquistata per un altro alloggio occupato da lui e dalla sua compagna, dunque Feltri ha mentito (e non sarebbe la prima volta). In attesa di sapere chi dei due deve andarsi a nascondere, sappiamo che, diversamente da ministri, sottosegretari e dirigenti della Protezione civile, tutti scrocconi che si facevan pagare tutto da Anemone, Fini e signora la cucina se la son pagata da sé. E nemmeno di gran pregio, visti il prezzo e il negozio non proprio da Vip. Insomma quella coppia di nababbi che ci è stata spacciata dagli house organ della ditta (memorabile la foto di Chi che immortala il cognatino con indosso nientemeno che “una polo Ralph Laurent”, roba da Sardanapalo) è una balla. Resta il dubbio che sia una coppia di idioti che, per arredare un alloggio a Montecarlo, comprano la cucina sull’Aurelia, spendendo almeno altrettanto in spedizione. Ma che soprattutto, essendo mossa soltanto dal vil danaro, abbandona la reggia del politico più ricco del mondo, dove girano soldi a palate, dove anche l’ultima squinzia diventa milionaria scrollando un po’ le tette, e dove trovano un posto al sole persino Stracquadanio e Capezzone. In attesa di svelarci chi è il bugiardo, però, la storia di Montecarlo ci ha già regalato due grandi soddisfazioni. La prima: l’Italia, dopo tanto cercare, ha il suo candidato al Pulitzer. Tenetevi forte: è Maurizio Belpietro. Ieri, su Libero (anzi, Occupato), Mento nel Mento ha svelato di esser “cresciuto nel mito dello scandalo Watergate”, ispirandosi ai “due colleghi più famosi del mondo, Bob Woodward e Carl Bernstein, i quali fecero un’inchiesta a puntate che si concluse con la richiesta al presidente degli Stati Uniti di fare le valigie”. Insomma si ritiene un “cane da guardia” e, “fiutata una pista, non l’abbandona finché non ha spolpato l’osso”. Si spera, per il suo bene, che Woodward e Bernstein non leggano Libero, altrimenti nel sentirsi definire “colleghi” da lui potrebbero metter mano alla querela. Anche perché, diversamente dal segugio bergamasco, scrivevano su un giornale davvero libero, il Washington Post, non avendo come editore un politico nemico di Nixon (negli Usa non si usa). Invece Prettypeter riceve lo stipendio da un senatore del Pdl. Più che un cane da guardia, un cane da riporto. O da compagnia. La seconda soddisfazione ce la regala il Giornale, edito dalla famiglia B. I suoi segugi, Bob Chiocci e Carl Malpica, hanno scovato un arredatore di cucine componibili, il quale rivela di aver sentito dire al mobilificio Castellucci (“ma la certezza non posso averla”) che la Scavolini era destinata a Montecarlo. Il ragazzo “fino a due giorni fa lavorava al centro arredamenti sull’Aurelia” con la moglie. Ma poi, per uscire dall’anonimato col Giornale, s’è addirittura dimesso e la moglie pure, restando entrambi disoccupati e condannandosi a una vita di stenti. Si può immaginare un atto di eroismo più temerario di questo, sull’altare della Verità? I due giovanotti meritano un premio. Lei un posto a Mediaset, o alla Rai (fa lo stesso). Lui il ministero dello Sviluppo Economico.
Fonte: 'Il Fatto Quotidiano'

sabato 14 agosto 2010

I TURISTI VENDICATIVI DEL TGR CALABRIA

Un servizio del TG3 Calabria sulla situazione turistica in provincia di Reggio Calabria descrive l'iniziativa positiva di un gruppo di ragazzi di Scilla  che protestano contro i numerosi atti delittuosi commessi nella cittadina, come l'esatto contrario. La lettera di proteste sotto riportata descrive bene l'accaduto.

da : wp.malanova.it

logororghiita
Gentile Direttore,
ieri 12 Agosto, a Scilla, il coordinamento di “BASTA INDIFFERENZA” ha organizzato una raccolta di firme –aperta sia ai residenti sia ai numerosi turisti- per esprimere lo sdegno e la preoccupazione tutta una serie di episodi che stanno danneggiando in maniera seria l’immagine di Scilla. In una giornata, sono state raccolte qualche centinaio di firme che saranno allegate a un documento  che sarà inviato a tutte le autorità competenti –dal Prefetto di Reggio Calabria al Sindaco di Scilla, dal Questore al Comandante Provinciale dei Carabinieri- con la richiesta di avviare un serio confronto tra istituzioni e cittadinanza e porre in essere tutte quelle iniziative ritenute utili e necessarie per ripristinare in tutta la comunità quel senso di tranquillità che da qualche mese –e in questi giorni in particolare- sembra stia divenendo sempre più precario. Dell’evento era stata data notizia a tutti gli organi d’informazione sia dal coordinamento del movimento tramite facebook, sia su questo stesso sito.
In particolare, nel post pubblicato su www.malanova.it –sito che già da cinque anni descrive e racconta la vita di Scilla anche e soprattutto in maniera simpatica e sdrammatizzante- alla luce degli ultimi episodi incendiari, veniva ironicamente fatto notare che, Scilla dopo essere entrata a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”, corre il serio rischio di essere ammessa di diritto ai ruoli dirigenziali dei “Roghi più Belli d’Italia”, con tanto di logo appropriato.
Chi ha letto il post in maniera attenta e conosce la genesi e la storia di questo sito sa che www.malanova.it è stato ideato ed è gestito e curato da giovani il cui vanto e orgoglio, nonostante tutto, è sempre stato  uno solo: di essere scillesi purosangue, anzi, Scigghitani!
E’ incredibile come possa bastare veramente poco per modificare la realtà, stravolgendo letteralmente la verità, cioè tutto ciò che oggettivamente accade intorno a noi.
C’è chi infatti, come il  TGR CALABRIA, tutto questo l’ha letto in un altro modo, mal interpretandolo, tanto che nel servizio andato in onda nell’edizione delle 14:00 di oggi (13 agosto 2010  ndr.):
1. Non è stato in alcun modo fatto cenno alla raccolta di firme promossa dal movimento BASTA INDIFFERENZA, in maniera del tutto civile e tranquilla.
2. E’ stato fatto passare un messaggio del tutto opposto e fuorviante, secondo il quale non meglio identificati “turisti vendicativi” siano scappati da Scilla e –non avendo nient’altro di meglio da fare- siano corsi a vendicarsi per il trattamento ricevuto su quel confessionale pubblico che è Facebook.
La verità vera è un’altra.
I “turisti vendicativi” non sono turisti vendicativi ma calabresi pacifici e civili, scillesi dalla testa ai piedi.
I medesimi, non sono corsi su Facebook, né si sono vendicati di alcuno, né avevano o hanno qualcuno contro cui vendicarsi.
Fino a prova contraria, nessun turista –per quanto possa esser stato direttamente o indirettamente colpito dagli episodi di questi giorni- ci risulta essere scappato da Scilla per andare a passare le ferie da un’altra parte, cosa che avrà maggiore probabilità di accadere per coloro che, come noi, hanno visto e ascoltato il servizio mandato in onda oggi.
Tutt’altro. A Scilla ci è rimasto e, amareggiato quanto se non più degli “indigeni scigghitani”, insieme a loro ha apposto la propria firma sul documento in maniera convinta e con molta speranza che questo piccolo gesto di civiltà possa servire a mettere in moto una reazione per l’affermazione della civiltà prim’ancora che della legalità.
Ci teniamo a sottolinearlo non solo per l’amore che abbiamo verso il nostro paese, ma soprattutto per amore e rispetto della verità!
Chiediamo perciò alla redazione del TGR CALABRIA di voler cortesemente precisare come si sono svolti i fatti e rettificare la notizia data nell’edizione delle 14:00.
Nel ringraziarla anticipatamente, voglia gradire i nostri più cordiali saluti.

I “turisti vendicativi”  (che siamo noi)
                                                                  

Fin qui i ragazzi di MALANOVA.IT. Io aggiungo solo che è  sconfortante continuare a vedere che chi dovrebbe informare spesso lo fa seduto in poltrona attingendo a  dati di cui non controlla la veridicità. Il servizio del TG3 inizia con la scritta: Reggio Calabria - Franco Bruno, e lo speaker lo presenta come servizio del "nostro inviato Franco Bruno".  Io avrei detto: il nostro "INVIATO... MA NON ANDATO" Franco Bruno.  La libertà d'informazione non è libertà di prendere in giro.

mercoledì 11 agosto 2010

Lettera a tutto il Consiglio Comunale di Reggio Calabria (tutti, maggioranza e opposizione).


Ho appena finito di leggera la “Lettera aperta al Sindaco di Reggio Calabria da parte dei suoi cittadini”, ennesima dimostrazione dell’alto concetto che hanno questi signori dell’intelligenza di chi legge pensando che non sia chiaro che le lettere di solidarietà e di condanna se le scrivono rispettivamente da soli. Nonostante mi fossi ripromesso di non scrivere una parola su questa squallida vicenda che si descrive, giudica e condanna da sola, a questo punto non posso fare a meno di esternare alcune mie riflessioni. Siamo di fronte ad una querelle di infimo profilo, che vede da entrambi i lati individui che non hanno assolutamente a cuore l’interesse della città, bensì il loro personale. Mi sono spesso domandato perché una persona dovrebbe fare politica, e fino ad oggi ho trovato due risposte: tra le due risposte non c’è “la ricerca di una sistemazione definitiva personale”, o almeno non ci dovrebbe essere. Dato quindi per scontato, come dicevo che la politica non è (o non dovrebbe essere) un lavoro, ma un impegno volontario verso la cittadinanza all’amministrazione ed alla gestione dei beni comuni, per me ne consegue che chi fa politica non dovrebbe preoccuparsi di mantenersi il posto all’infinito, bensì di svolgere bene il compito che la cittadinanza gli ha affidato ed al termine del mandato, o anche prima, non dovrebbe avere problemi a rientrare al posto di lavoro che occupava precedentemente all’elezione (se ne aveva uno, chiaramente). Stavo dicendo, due risposte: si può fare politica  per sincera passione con l’intento di fare bene, purtroppo anche sbagliando, e poi si può  fare politica per fare i propri interessi e quelli dei propri accoliti. Sarebbe il caso di finirla con la favola che ci raccontiamo tutti i giorni dell’amministrazione modello e della città metropolitana; sono anni che Reggio è allo sfascio, basta guardarsi intorno con l’intenzione di vedere; a testimonianza e vergogna ci sono le fotografie scattate anni fa da Google (in piena amministrazione Scopelliti, quando a sentire “San Giorgio news” tutto andava bene), che hanno immortalato situazioni di degrado che ancora sussistono, e che sono consultabili da chiunque in qualsiasi parte del mondo; le voci sui presunti buchi di bilancio, fino ad oggi solo voci senza sostanza, sono adesso supportate dalla palese inerzia dell’amministrazione comunale che stiamo riscontrando dall’inizio dell’estate, parlo chiaramente delle feste e manifestazioni che hanno contraddistinto l’intero periodo dell’amministrazione Scopelliti; tutti i cittadini in questi giorni stanno (stiamo) ricevendo cartelle esattoriali della REGES su acqua e Tarsu  praticamente raddoppiate; nessuno si accorge che a giorni nel centro storico non ci sarà più un parcheggio libero; da mesi, ancor prima delle elezioni regionali in alcune strade sono stati individuati i parcheggi a pagamento da entrambi i lati della carreggiata a senso unico, praticamente lasciando solo lo spazio per il transito di un automezzo (basta andare a Piazza Sant’Agostino, ma non solo) in attesa di potere fare il colpo di mano per renderli operativi. Se il Sindaco dimissionario ritirerà le dimissioni, non ne sarò contento; vista la situazione io avrei voluto un Commissario, così almeno questa città avrebbe avuto qualche speranza di sapere veramente in quale situazione si trova. È inutile e dannoso pensare di difendere una favola che non è mai esistita. Mi auguro che i protagonisti di questo penoso spettacolo, firmatari di lettere di sfiducia, di lettere di solidarietà, di lettere di accusa, autori di lettere anonime e di lettere aperte, abbiano il pudore di non ripresentarsi alle prossime elezioni e tornino a fare il mestiere che facevano prima, se mai hanno lavorato.

Pasqualino Placanica
cittadino di Reggio Calabria che parla solo per se stesso.

venerdì 6 agosto 2010

FABULANOVA, Associazione culturale, ma non solo.


L’Associazione Culturale FABULANOVA, organizzatrice di Ecomusia, festa di ecoarte che si terrà a Catona (Reggio Calabria) dal 19 al 22 agosto, ha una storia relativamente recente, ma ricca di iniziative e di successi. Nasce come gruppo musicale di musica etnica: nel 1996 Fulvio Cama già musicista di gruppi etnici quali: “Re Niliu”, “Kalavrìa”, “Bandarìa”, fonda il gruppo etnico “Fabulanova” con il quale avvia un’intensa attività di ricerca sulla musica popolare ed etnica del Sud Italia e di tutto il Mediterraneo, proponendo uno spettacolo intitolato “Mediterronia” di cui è compositore delle musiche e dei testi con il quale effettua numerosi concerti e tour in tutta Italia. Nel 1997 Fabulanova collabora con il gruppo etnico “Phaleg” con il quale vince tutti i concorsi e le selezioni regionali e partecipa al Festival “Arezzo wave”. Nella primavera 1999 inizia la collaborazione con il Teatro “Proskenion” con il quale realizza un tour in Brasile con il progetto “Orionopolis Nordestina” finanziando la costruzione di un ospedale per bambini poveri. In quel periodo collabora anche con il Teatro “I Tre Farfalli” con il quale mette in scena “Puru a purbiri faci rumuru”, spettacolo che realizza nell’autunno dello stesso anno una tournee in Nord Europa con concerti in Belgio, Olanda e Germania. Nel 2002 inizia la collaborazione con il “Teatro delle Radici” di Lugano, Svizzera con il quale mette in scena lo spettacolo “Guardando al Sud” con musiche inedite composte dal gruppo. Fabulanova continua nel frattempo l’attività concertistica partecipando al “Festival dello Stretto” 2003 e ad alcuni tra i più importanti festival calabresi. Nel 2004 svolge una importante attività di sonorizzazione di video, documentari e cortometraggi. Nel 2005 inizia la collaborazione con “L’Accademia di Belle Arti” di RC con la quale produce le performance: “Il mare intorno a noi” e “Pelle d’Artista” (2005) e “Cosmogonie” (2006), componendo ed eseguendo dal vivo le musiche degli omonimi DVD. Nello stesso anno è autore delle musiche per il film-documentario “Reghion, lo sguardo del tempo” per la “Sovrintendenza Archeologica della Calabria” con il quale partecipa al “Festival del Cinema Archeologico”. Nel 2009 collabora con L’“Associazione Artisti aquilani” con la quale svolge attività di animazione, musicoterapia e musica d’insieme in Abruzzo nelle tendopoli dei terremotati. Nel 2009 comincia la collaborazione con la compagnia teatrale “Carro di tespi” con il quale mette in scena lo spettacolo “La violenza” dove Fabulanova è autore delle musiche eseguite in scena dal vivo. Nell’estate 2009 Fabulanova cura la direzione musicale del “Face Festival” ad “Ecolandia” e chiude le attività concertistiche con una jam session che vede coinvolti i numerosissimi musicisti che collaborano costantemente da diversi anni al progetto Fabulanova, tra i quali: Fulvio Cama, Mimì De Leo, Pino Delfino, Ercole Cantello, Luca Scorziello, Pasquale Campolo, Mario Ferrara, Davide Beatino, Simba, Enzo Maimone, Eugenio Genovese, Francesco Pappaletto, Massimo Russo, Paolo Crocè, Vittorio Romeo, Enzo Baldessarro, Mimmo Condello, Mike Milate ecc….e con i quali è tutt’oggi aperto un bellissimo rapporto di collaborazione. Fabulanova è anche Associazione Culturale e si occupa di attività artistiche tra le quali il Festival “Ecomusìa” dove suonerà assieme ad artisti come Phaleg – Taragnawa – Bachir Gareche – Nagrù – Jerusa Barros – Cabeza Negra – Quandera.
Al momento il gruppo Fabulanova (quintet) mette in scena un concerto di musiche inedite di propria composizione che dalla matrice popolare spaziano alle atmosfere etniche del Mediterraneo spingendosi verso una world-music con riferimenti jazz, new age, e rock melodico. Il gruppo ha inoltre rivisitato dei classici della musica popolare napoletana, siciliana e pugliese miscelando le antiche canzoni dei cantastorie con atmosfere sonore che si intrecciano nelle musiche etniche di tutto il mondo: dalla bossa nova al fadò dalla salsa alla musica celtica ecc…. Un’altra delle belle realtà della nostra terra poco conosciute.
Pasqualino Placanica

(pubblicato su costaviolaonline.it)

lunedì 2 agosto 2010

ASMEV (Associazione Medici Volontari) una realtà poco conosciuta.


Alla conferenza stampa di presentazione di Ecomusia, tenutasi il 29 luglio al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, ho avuto modo di conoscere il dottore Franco Romeo, medico chirurgo, vicepresidente dell’ASMEV (Associazione Medici Volontari) che da molti anni opera in Eritrea. Il dottore Romeo è un uomo che si appassiona non solo a fare ma anche a raccontare, la sua naturalezza lo porta a darmi automaticamente del tu, e devo dire che la cosa mi ha subito fatto piacere: “ASMEV è nata ufficialmente nel 1995, da un gruppo di medici italiani che già operavano in Africa da qualche anno. Al termine della guerra tra Etiopia ed Eritrea, durata 30 anni, è giunta a Messina una donna combattente eritrea con il corpo devastato dal napalm, ricordo il nome: Azieb; era accompagnata da un missionario italiano che portava una missiva del Primo Ministro Eritreo con la richiesta di curare la donna. Abbiamo fatto tutto quanto era possibile, Azieb è stata curata felicemente. Dall’episodio è scaturita la decisione di organizzarci e recarci in Eritrea con una prima missione, dal cui esito è  scaturito un progetto ECU, finanziato dalla Comunità Europea e organizzato dal CRIC (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione) di Reggio Calabria. Nel 1995 il Ministro Eritreo per la Salute ci chiese se fosse possibile creare un centro di dialisi per acuti; entro tre anni riuscimmo a effettuare la prima dialisi. Attualmente il centro, che si chiama -Centro di dialisi Calabria – dispone di 14 macchine per la dialisi. In Eritrea la situazione sanitaria è precaria: esistono alcuni buoni ospedali, ma il personale specializzato scarseggia. Ci sono solo 3 medici su 100.000 abitanti, e pensa che in Italia il rapporto è 554/100.000. I medici ospedalieri che si assentano dal lavoro per espletare volontariato all’estero dovrebbero poter usufruire del congedo straordinario, ma ad oggi la Regione Calabria, interpellata, non ha  dato alcuna risposta in merito.” Il racconto del dottor Romeo trasuda orgoglio per l’opera svolta ma anche l’umiltà che è caratteristica degli uomini che mettono il proprio tempo e la propria opera a disposizione di chi ne ha bisogno. L’intervista termina prima del previsto, poiché sta per iniziare la conferenza stampa vera e propria, e il dottore mi saluta dicendo: “il resto lo sentirai quando toccherà a me parlare: ho preparato una serie di slide per illustrare il tutto, spero di non annoiare la platea.” Non ci ha assolutamente annoiati, naturalmente.

*nella foto il dottor Francesco Romeo e S.E. l’Ambasciatore Eritreo in Italia Zemede Teclè 

Pasqualino Placanica

(pubblicato su costaviolaonline.it)


domenica 1 agosto 2010

Reggio Calabria: Provincia, presentata ECOMUSIA


Il 29 luglio si è tenuta la conferenza stampa degli organizzatori di Ecomusia presso la sala della Biblioteca del Palazzo della Provincia; l’Assessore provinciale all’Ambiente Giuseppe Neri ha presentato la manifestazione finanziata dalla Provincia, definendola un “primo passo di un percorso virtuoso che si ha intenzione di proseguire con altre analoghe iniziative”. Al tavolo, oltre all’Assessore Neri, Fulvio Cama, presidente dell’Associazione Culturale Fabulanova e direttore generale della manifestazione, Luciano Pensabene, direttore artistico, l’ingegner Fabrizio Borrello, direttore tecnico di Ecomusia e fondatore del gruppo dei Costruttori Rinnovabili, il dottor Franco Romeo, vicepresidente ASMEV (Associazione Medici Volontari), e S.E. l’Ambasciatore dell’Eritrea Zemede Teclè. Il progetto Ecomusia, attraverso l’uso creativo dell’arte e della tecnica, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto dell’ambiente: “in Ecomusia l’arte circonderà l’aspetto ecologico” ha detto Cama. Non di secondaria importanza gli altri due aspetti: la raccolta di fondi per lo sviluppo di un progetto umanitario in Eritrea gestito dall’ASMEV, l’associazione di medici volontari del dottore Romeo già presente sul posto da quasi 20 anni, e il progetto dei Costruttori Rinnovabili dell’ingegner Borrello, finalizzato alla costruzione di macchine ecologiche per la produzione di energia, e soprattutto alla costruzione di un impianto per la produzione di acqua potabile ricavata dalla condensa tramite un “processo frigorifero”, da installare in Eritrea dove purtroppo l’acqua disponibile non abbonda (solo il 22% della popolazione può usufruire di acqua sicura ai fini alimentari). L’Ambasciatore eritreo ha esposto la situazione umanitaria supportato dalla testimonianza personale del dottore Romeo che opera sul posto da anni: “un paese giovane, indipendente dal 1991 dopo una guerra durata 30 anni, con 4 milioni di abitanti appartenenti a 9 etnie, al 50% di religione musulmana e per il rimanente 50% cristiana, che vive in armonia assoluta, senza tensioni di tipo razziale o religioso; purtroppo esiste ancora un conflitto latente con l’Etiopia che non ha accettato, a differenza dell’Eritrea, la definizione dei confini stabilita dalla commissione ONU nel 2001.” Il governo Eritreo, ha detto l’Ambasciatore, “è cosciente che la scuola e la sanità sono aspetti essenziali per lo sviluppo della nazione, e su questi obiettivi  ha indirizzato la sua attenzione ed i suoi sforzi. Una particolare attenzione viene posta alla produzione di energia alternativa; poiché in Eritrea il sole e il vento non mancano, ci serve la tecnologia utile a sfruttarli in tal senso ed agli amici italiani l’Eritrea chiede aiuto, ringraziando per quello che gia viene fatto”. Per aiutare il popolo eritreo e per sensibilizzare la  nostra gente al rispetto dell’ambiente quindi, per quattro giorni dal 19 al 22 agosto sul lungomare di Catona il villaggio di Ecomusia offrirà ai visitatori arte, tecnologia pulita, sport e divertimento.

Pasqualino Placanica

(pubblicato su costaviolaonline.it)