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mercoledì 11 agosto 2010

Lettera a tutto il Consiglio Comunale di Reggio Calabria (tutti, maggioranza e opposizione).


Ho appena finito di leggera la “Lettera aperta al Sindaco di Reggio Calabria da parte dei suoi cittadini”, ennesima dimostrazione dell’alto concetto che hanno questi signori dell’intelligenza di chi legge pensando che non sia chiaro che le lettere di solidarietà e di condanna se le scrivono rispettivamente da soli. Nonostante mi fossi ripromesso di non scrivere una parola su questa squallida vicenda che si descrive, giudica e condanna da sola, a questo punto non posso fare a meno di esternare alcune mie riflessioni. Siamo di fronte ad una querelle di infimo profilo, che vede da entrambi i lati individui che non hanno assolutamente a cuore l’interesse della città, bensì il loro personale. Mi sono spesso domandato perché una persona dovrebbe fare politica, e fino ad oggi ho trovato due risposte: tra le due risposte non c’è “la ricerca di una sistemazione definitiva personale”, o almeno non ci dovrebbe essere. Dato quindi per scontato, come dicevo che la politica non è (o non dovrebbe essere) un lavoro, ma un impegno volontario verso la cittadinanza all’amministrazione ed alla gestione dei beni comuni, per me ne consegue che chi fa politica non dovrebbe preoccuparsi di mantenersi il posto all’infinito, bensì di svolgere bene il compito che la cittadinanza gli ha affidato ed al termine del mandato, o anche prima, non dovrebbe avere problemi a rientrare al posto di lavoro che occupava precedentemente all’elezione (se ne aveva uno, chiaramente). Stavo dicendo, due risposte: si può fare politica  per sincera passione con l’intento di fare bene, purtroppo anche sbagliando, e poi si può  fare politica per fare i propri interessi e quelli dei propri accoliti. Sarebbe il caso di finirla con la favola che ci raccontiamo tutti i giorni dell’amministrazione modello e della città metropolitana; sono anni che Reggio è allo sfascio, basta guardarsi intorno con l’intenzione di vedere; a testimonianza e vergogna ci sono le fotografie scattate anni fa da Google (in piena amministrazione Scopelliti, quando a sentire “San Giorgio news” tutto andava bene), che hanno immortalato situazioni di degrado che ancora sussistono, e che sono consultabili da chiunque in qualsiasi parte del mondo; le voci sui presunti buchi di bilancio, fino ad oggi solo voci senza sostanza, sono adesso supportate dalla palese inerzia dell’amministrazione comunale che stiamo riscontrando dall’inizio dell’estate, parlo chiaramente delle feste e manifestazioni che hanno contraddistinto l’intero periodo dell’amministrazione Scopelliti; tutti i cittadini in questi giorni stanno (stiamo) ricevendo cartelle esattoriali della REGES su acqua e Tarsu  praticamente raddoppiate; nessuno si accorge che a giorni nel centro storico non ci sarà più un parcheggio libero; da mesi, ancor prima delle elezioni regionali in alcune strade sono stati individuati i parcheggi a pagamento da entrambi i lati della carreggiata a senso unico, praticamente lasciando solo lo spazio per il transito di un automezzo (basta andare a Piazza Sant’Agostino, ma non solo) in attesa di potere fare il colpo di mano per renderli operativi. Se il Sindaco dimissionario ritirerà le dimissioni, non ne sarò contento; vista la situazione io avrei voluto un Commissario, così almeno questa città avrebbe avuto qualche speranza di sapere veramente in quale situazione si trova. È inutile e dannoso pensare di difendere una favola che non è mai esistita. Mi auguro che i protagonisti di questo penoso spettacolo, firmatari di lettere di sfiducia, di lettere di solidarietà, di lettere di accusa, autori di lettere anonime e di lettere aperte, abbiano il pudore di non ripresentarsi alle prossime elezioni e tornino a fare il mestiere che facevano prima, se mai hanno lavorato.

Pasqualino Placanica
cittadino di Reggio Calabria che parla solo per se stesso.

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