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"passo la vita fuggendo dalla mia ignoranza"
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lunedì 29 novembre 2010

Il ministro degli "affari" esteri parla chiaro all'opposizione.

Dal messaggio criptato (vedi post precedente) il ministro degli "affari" esteri Franco Frattini è passato al chiaro e tondo nel giro di qualche ora. ''Non credo affatto che convenga al Pd speculare, essendovi notizie ancora incomplete che saranno presumibilmente arricchite con altri elementi riguardanti anche altri governi, non solo quello di Berlusconi''. La cosa è tanto grave ed assillante che non c'è più tempo per le schermaglie. Meglio parlare chiaro.

domenica 28 novembre 2010

Franco Frattini: volemose bene

Secondo  il ministro degli "affari" esteri del governo Berlusconi, Franco Frattini, l'imminente pubblicazione da parte del sito Wikileaks dei file riguardanti informative dei servizi segreti americani sui paesi alleati (e non), si potrebbe rivelare un autentico "11 settembre" della diplomazia mondiale, perché farà "saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati". Riguardo ai rapporti di FIDUCIA, la parola, che ha un significato nobile,  in diplomazia praticamente non esiste e se viene usata non ha certo il significato di uso comune. Tutti i governi del mondo sono perfettamente al corrente di quello che realmente pensano gli altri, così come sanno che quell'opinione incide poco nei rapporti reali, su cui invece grava sempre il peso dell'interesse nazionale in nome del quale si fanno guerre, si sterminano popoli e se ne abbandonano altri al proprio destino; si  fanno affari con dittatori criminali,  si programmano crisi finanziarie mondiali, si organizzano sommosse e se ne soffocano altre; si da asilo a dittatori responsabili di genocidio, mentre altri si impiccano (forse) per non farli parlare troppo. Le notizie contenute nelle informative degli americani sono segrete solo  per i non addetti ai lavori cioè, escludendo  i vari governi e servizi segreti,  praticamente l'intera popolazione mondiale. Il problema della fiducia tra i governi si pone allorquando ciò che si dice sottovoce viene detto pubblicamente, e quindi chi è coinvolto non può più fare finta di ignorare la cosa. Frattini, comunque, dopo questa illuminata dichiarazione, si rivolge all'opposizione per concordare un "volemose bene" interno utile ad entrambi, proponendo di evitare di utilizzare le notizie riguardanti l'Italia ed i suoi governi (tra cui logicamente quello in carica, ma sicuramente anche quello precedente ed altri prima ancora). Certo verranno fuori tante marachelle commesse dai vari governi, ed entrambe le parti oltre che vedersi mancare di colpo la materia prima per ricattarsi a vicenda si troveranno ad essere immediatamente e definitivamente delegittimate di fronte al popolo. Una catastrofe!....O no? Tra i giornali "eletti" da Wikileaks a diffondere le notizie non ce n'è neanche uno italiano, nemmeno Repubblica. sarà un caso?

domenica 21 novembre 2010

Ndrangheta, Università e folklore mediatico.

Non ha dubbi il geometra Roberto Ciambetti, assessore in Veneto al bilancio e agli enti locali, parlando dello scandalo scoppiato all'Università Mediterranea di Reggio Calabria sulle infiltrazioni della 'ndrangheta che avrebbe influito in modo pesante su esami e test di ammissione di alcuni studenti: "una non-notizia, da una parte, e, dall'altra, una notizia clamorosa. La non-notizia sta nel dire che tante lauree e titoli di studio del Mezzogiorno lascino ampi margini di dubbio e da tempo sapevamo benissimo che la qualità formativa delle scuole e università del Nord è ben superiore anche se poi punteggi e valutazioni, che hanno un peso enorme nei concorsi pubblici, sono stranamente a favore degli studenti del sud". La notizia, per Ciambetti ''sta nell'impressionante contaminazione tra ambiente universitario accademico e 'ndrangheta, una contaminazione che necessita di una risposta dura da parte del mondo universitario oltre che della politica e dell'intera società. Vediamo se quei docenti, intellettuali e studiosi che quotidianamente levano la loro voce contro la Lega Nord, e in Veneto ne abbiamo una collezione straordinaria  troveranno qualcosa da dire su questo caso o se inventeranno l'ennesima fantasia per svincolare e continuare ad esercitare la loro furia polemica solo contro la Lega, come chi non vuole vedere il male in se' stesso e fa di tutto per scoprirlo negli altri anche quando non c'è''. Si tratta di vero e proprio folklorismo mediatico, utile solo ad acquisire labili consensi del momento; deve essere veramente in difficoltà con i suoi elettori chi  ha bisogno di ricorrere a questi mezzucci per recuperare qualche consenso. Naturalmente, le gravi vicende che stanno emergendo e che riguardano alcuni elementi della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria non possono e non devono essere generalizzate a tutti gli studenti e docenti e men che meno a tutte le realtà accademiche del mezzogiorno di Italia. La comunità accademica della Facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea  è, nella stragrande maggioranza, contraria a queste logiche e così è sicuramente in tutto il resto d'Italia (compreso il nord). Vorrei chiedere all'assessore Ciambetti cosa ne pensa se nel suo bel discorsetto al posto di "scuole ed università" ci mettiamo "imprese ed appalti", al posto di "sud" ci mettiamo "nord" e al posto di 'ndrangheta ....no, 'ndrangheta la lasciamo così com'è, tanto è dappertutto. Vorrei anche sapere se tra i titoli dubbi di cui parla il geometra della Lega è compreso anche l'esame di stato per la professione di avvocato conseguito dall'attuale Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha ben pensato a suo tempo di venire da Brescia a Reggio Calabria a fare il praticantato e l'esame di abilitazione. Stendiamo un velo pietoso sulla carriera scolastica di qualche figlio di Senatore leghista, che adesso addirittura fa il politico di professione. Caro assessore, l'ignoranza è come la responsabilità penale: personale. Non si può generalizzare né dividere con altri; neanche facendo intervenire la 'ndrangheta.

sabato 20 novembre 2010

Ultima notizia! A Reggio Calabria le strade sono dissestate!

Praticamente 10 secondi dopo aver letto una nota su Strill firmata dal vice capogruppo del PDL al consiglio comunale di Reggio Calabria relativa alle pessime condizioni del manto stradale in città, ho scritto di getto questa lettera, in cui ho esternato la mia opinione in merito .... omettendo con  enorme sforzo le parolacce! Sono anni che in tanti denunciamo lo stato di degrado della città, e non è ammissibile che ci sia chi, essendo responsabile della situazione, se ne interessa solo quando deve utilizzare l'argomento per attaccare un avversario politico.

Egregio direttore, continuo a rimanere stupito dalla bassa opinione che la classe politica che ci amministra dimostra quotidianamente di avere nei confronti di noi cittadini. Leggo sul Suo ottimo giornale online che il vicepresidente del gruppo del PDL al comune ha appena scoperto che sono necessari  “interventi urgenti per sistemare le strade di Reggio Calabria”, e che ciò “si rende necessario a seguito dei recenti nubifragi”; scopro anche che “dopo il passaggio di Scopelliti alla carica di Governatore della Calabria questi problemi sono stati completamente abbandonati” e che “la popolazione è stanca di non avere risposte da troppi mesi su problematiche che, a dir la verità, non richiedono grandissimi sforzi”. D’accordo anche se in parte, sull’ultimo concetto: i problemi del manto stradale non avrebbero richiesto  grandissimi sforzi se fossero stati affrontati per tempo. Sul resto, poiché il vicepresidente del gruppo del PDL ha scritto ad un giornale che come Lei giustamente e fieramente afferma è letto da 30.000 cittadini ogni giorno (ed io sono uno di quelli), vorrei precisare che non è assolutamente rispondente al vero che il problema delle strade a Reggio si pone da quando Scopelliti è passato alla Regione; lo testimoniano  le numerose lettere che tanti cittadini hanno scritto negli ultimi anni ai vari giornali; lo testimoniano i tanti gruppi di protesta nati su facebook ed attivi da anni (uno per tutti “Sistemate le strade di Reggio!!!!!”), sui quali è possibile ammirare le immagini di una città allo sfascio da molto prima che il nostro ex “sindaco modello” passasse ad amministrare la regione. Anzi, se vogliamo essere precisi, il problema, che come ho detto esiste da anni, si è acutizzato in corrispondenza della campagna elettorale per le elezioni regionali, nei primi mesi dell’anno in corso; parafrasando il vicepresidente del gruppo del PDL al comune, verrebbe proprio da pensare che in tale occasione l’intera amministrazione comunale pensasse alla campagna elettorale. Questo senza considerare il “fermo totale” che abbiamo dovuto sopportare quest’estate per attendere che i signori politici si lavassero in pubblico i loro panni “molto sporchi” (senza apprezzabili risultati, tra l’altro). Abbiamo un’amministrazione comunale che si è preoccupata di agevolare i cittadini nelle operazioni di pagamento delle tasse che chiede e riscuote spesso anche in anticipo (adesso si possono pagare anche in tabacchino), ma non si preoccupa minimamente di restituirle adeguatamente sotto forma di servizi resi. C’è gente che è in grossa difficoltà per i disagi derivanti dai dissesti stradali, e, diciamolo pure, per le tante altre cose che non vanno; il fatto che ci sia chi porta sugli organi di stampa le problematiche della città strumentalmente, con dati inesatti e dimostrando di pensare (a torto) di non esserne responsabile, solo per attaccare avversari politici, oltre che non incantare più nessuno non lascia sperare in niente di buono per il futuro di questa città.

Pasqualino Placanica





giovedì 18 novembre 2010

Se mi rivoterete ci sarà......

Ho ritrovato una brochure elettorale, relativa alle elezioni regionali calabresi del marzo 2010 (le ultime); riguarda uno dei candidati reggini più noti, più volte consigliere comunale, vicesindaco, addirittura sindaco facente funzioni a Reggio Calabria, e per finire assessore regionale uscente al bilancio ed ai trasporti: Demetrio Naccari Carlizzi, esponente di primo piano del Partito Democratico calabrese. Ve la propongo in questo video, spacchettata. I cittadini reggini e calabresi tutti sono perfettamente in grado di valutare l'esposizione delle "opere eseguite" nel corso dell'amministrazione Loiero su input dell'assessore Naccari. A scanso di equivoci, sottolineo che nella brochure, che inizia con la frase "contano i fatti", si lascia intendere che quanto descrittovi è già acquisito per merito del candidato. Spero che gli avversari politici dell'avvocato Naccari abbiano il buon gusto di non utilizzare il mio video per attaccarlo. Sarebbe bello votare per un candidato che si proponga ignorando gli avversari ed evidenziando la bontà delle sue intenzioni. Ma  attualmente in Italia i consensi si ottengono "abbassando" il valore della controparte politica, senza minimamente cercare di valorizzare se stessi. "Votate me perchè lui è peggio!" È anche vero che se quando si cerca di "valorizzarsi" i risultati sono quelli di questo video, forse.... siamo a mare!

mercoledì 17 novembre 2010

..."nessun amministratore pubblico coinvolto"...

Operazione Entourage: 30 imprenditori interdetti, nessun amministratore pubblico coinvolto. L'ottimo giornale online STRILL.IT ha appena titolato così la notizia sugli sviluppi dell'Operazione Entourage, ennesimo colpo alla 'ndrangheta assestato dagli investigatori reggini. Si tratta di controllo e spartizione di appalti ed esecuzione di lavori pubblici. È veramente triste pensare che tutto sommato la vera notizia è  proprio che sembra che non ci sia nessun amministratore pubblico coinvolto.... per ora!

lunedì 15 novembre 2010

L'immenso bluff del ponte sullo Stretto di Messina

Alla luce dei dati occupazionali derivanti dalla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina recentemente pubblicati da Eurolink, che smentiscono clamorosamente le entusiastiche previsioni (40.000 nuovi posti di lavoro) del governo e dei fautori dell'opera,  (si parla di 4.500 unità per la costruzione e circa 200/300 per la gestione) sono andato a rispolverare un mio post dell'ottobre 2009 nel quale esternavo perplessità sull'utilità dell'opera. Naturalmente ho apportato qualche modifica, aggiornando il testo copiato da Wikipedia ed aggiungendo qualche "piccola" ulteriore considerazione. Chi volesse leggere il post originale può andare a questo link.

Premessa:
Il progetto preliminare dell'opera prevede il collegamento stabile tra Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante la realizzazione di un ponte sospeso con due corsie stradali più una di emergenza per ogni senso di marcia e due binari di traffico ferroviario. 
La lunghezza totale dell'impalcato sospeso è pari a 3.666 m mentre la campata centrale del ponte misura ben 3.300 m. L'impalcato del ponte sarà sospeso a quattro cavi d'acciaio del diametro di 1,24 metri e della lunghezza di 5.300 metri. I due piloni del ponte, alti 382,60 m (s.l.m.), posti sulle sponde, superano il record mondiale attuale di altezza dei ponti detenuto dal Viadotto di Millau in Francia con 341 metri. L'opera supererà di gran lunga tutti i record mondiali per i ponti sospesi. Il record attuale per la maggiore luce libera scavalcata spetta al ponte sospeso a tre luci giapponese di Akashi-Kaikyō (altezza dei piloni 283 m, lunghezza totale del ponte 3.911 m, campata centrale pari a 1.991 m). Il record mondiale attuale della maggiore luce libera scavalcata per un ponte stradale e ferroviario spetta invece al ponte sospeso cinese Tsing Ma Bridge, in Hong Kong, che scavalca una luce centrale di 1.377 metri (pari al 42% di quella prevista per il ponte di Messina), con piloni alti 206 metri. La campata record del ponte italiano supererebbe quindi del 65,74% la più lunga luce, solo stradale, mai realizzata finora, mentre rispetto al più grande ponte stradale e ferroviario fino ad ora realizzato essa comporterebbe un "salto tecnico" più che doppio. Lo schema statico del ponte sospeso è quello classico di tipo deformabile (senza travata irrigidente) con una catenaria fortemente ribassata (rapporto freccia-luce pari a 1/11). Un elemento di novità del progetto si può riscontrare nell'impalcato a tre cassoni (due sostengono le carreggiate stradali e uno sostiene i binari ferroviari), soluzione che offre la minima superficie esposta al vento e un coefficiente di portanza molto basso minimizzando così i rischi di flutter (sventolio) e di galloping (galoppo). Per contro, secondo alcuni, questa tipologia di impalcato offre una rigidezza flessionale e torsionale pressoché nulla, rendendo l'impalcato molto deformabile sotto l'azione dei carichi mobili e del vento. Gli spostamenti massimi previsti dal calcolo, sia verticali che orizzontali, sono dell'ordine di diversi metri con pendenze longitudinali massime circa pari al 2% e trasversali circa pari al 10%. Il progetto prevede che l'opera resista senza danni strutturali a terremoti fino a magnitudo 7,1 (pari a quello del Terremoto di Messina del 1908) e sia sicura con velocità del vento di 216 km/h . La capacità di smaltimento del traffico è stata calcolata in circa 6.000 - 9.000 automezzi all'ora e 200 treni al giorno. I lavori per la costruzione del ponte includono, ovviamente, la realizzazione di collegamenti con le esistenti strutture viarie e ferroviarie, ovvero l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Messina-Catania, la Messina-Palermo e la ferrovia ad Alta Capacità che dovrebbe collegare in futuro Napoli e Reggio C. con un prolungamento fino a Palermo.
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Da tenere presente che Wikipedia viene continuamente aggiornata e modificata e pertanto il testo riportato potrebbe a breve non coincidere perfettamente con quello linkato)

-Non ci sono dubbi sul fatto che l’opera "possa rientrare" nelle capacità della nostra ingegneria, pur rimanendo perplessità su alcuni punti (per esempio la tecnica di saldatura dei tronconi). I dubbi che esistono e che non si possono ignorare sono sui tempi di realizzazione e soprattutto sulla reale utilità dell’opera. Per meglio dire sul reale miglioramento di “prestazione resa” dalla nuova infrastruttura rispetto all’attuale sistema di collegamento via mare. I tempi di realizzazione sono stati calcolati sicuramente in modo empirico, visto che non esistono precedenti paragonabili in materia. Le opere già realizzate che sono state prese ad esempio presentano più o meno il 50% di similitudine con il ponte sullo stretto, per dimensione e problematiche connesse al territorio; pertanto, essendo empirico il calcolo dei tempi, non può essere che empirico anche il calcolo dei costi di realizzazione. Il tempo come è noto influisce in modo essenziale sui costi di realizzazione di qualsiasi opera, ed in modo proporzionale alla grandezza dell’opera stessa. Ragionando sul miglioramento di prestazione resa dal ponte rispetto al collegamento navale, ritengo che i dati sopra esposti parlino da soli: capacità di smaltimento del traffico di 6000/9000 veicoli l’ora vuol dire al minimo 120.000 veicoli al giorno, calcolando 6000 veicoli l’ora per 20 ore considerando una chiusura media di 4 ore al giorno per vari motivi. Considerando due passeggeri a veicolo (più della metà dovrebbero essere Tir e simili) dovrebbero transitare al giorno sulla sede stradale del ponte 240.000 persone e 120.000 veicoli. Questo prendendo ad esempio i valori minimi dei dati tecnici; in caso di aumento di afflusso il ponte sarebbe in grado di aumentare del 50% la propria capacità passando da 6000 a 9000 veicoli/ora. Considerando che i pendolari tra Reggio Calabria e Messina sarebbero penalizzati rispetto ad un ottimale collegamento navale perché si troverebbero a dover percorrere circa 50 KM in macchina (a bassa velocità) per andare da una città all’altra, che inoltre per gli spostamenti nord/sud e viceversa molti utilizzano la nave (Genova – Palermo) o l’aereo e continueranno a farlo per vari motivi, e che quindi molto probabilmente la nuova struttura non apporterà un epocale aumento di traffico passeggeri come si vuole far credere, mi domando dove si troveranno tutti questi utenti che con il loro utilizzo del ponte faranno in modo che l’opera si riveli utile, quando dai dati attuali il flusso passeggeri risulta poco più del 10% rispetto a quello previsto. Assodato che la prestazione resa (teorica) aumenterebbe in modo enorme, vorrei capire come si pensa di fare aumentare la relativa richiesta. In altre parole, non si può pensare che, costruendo il ponte, improvvisamente la gente si metterà ad andare avanti e indietro tra Sicilia e continente senza un vero motivo. Altro problema non meno importante è quello delle infrastrutture collegate: non credo che le strade/autostrade che riceveranno questo enorme (ipotetico) flusso di mezzi saranno in grado di smaltirlo, visto che spesso non ce la fanno neanche ora con il 10% di transiti; sulle opere accessorie  ed i collegamenti con le "esistenti" strutture viarie (quali sono, ed in che condizioni versano?) mi sembra che ogni commento sia superfluo. Passando ai 200 treni previsti suppongo che si preveda un aumento dei treni merci rispetto ad oggi (anche se non vedo purtroppo i presupposti) visto che per i motivi già esposti escluderei un aumento di passeggeri; peccato che proprio in questi giorni Trenitalia stia discutendo con i sindacati l'esubero di 3500 macchinisti della divisione Cargo, praticamente la dismissione del traffico merci su rotaia. Dalla non ottimizzazione dei flussi di passeggeri previsti deriverà immancabilmente un deficit economico sui costi di manutenzione dell’opera, con conseguenti ulteriori spese a carico dello stato e quindi dei contribuenti. C’è chi sostiene che il ponte sullo stretto porterà vantaggi in termini di aumento di posti di lavoro: abbiamo visto che i vantaggi occupazionali per le popolazioni interessate derivanti dai cantieri che si apriranno non saranno quelli che  si voleva far credere, e inoltre  considerando che questi cantieri si dovranno pur chiudere un giorno non si può pensare che il forte decremento occupazionale che si avrà nel momento della chiusura dei cantieri potrà essere riassorbito dalle attuali realtà locali (tra l’altro se fosse come prevedono gli studi fatti, il ponte sarebbe pronto in 6/7 anni). Sarebbe più utile creare posti di lavoro più stabili, sviluppando il turismo sfruttando le bellezze naturali ed archeologiche delle regioni interessate, oltre che incrementando le attività produttive di tipo industriale ed imprenditoriale in genere. C’è chi asserisce che il ponte attrarrà anche turisti, ma anche questa affermazione mi lascia perplesso: chi vorrà mai “visitare” un ponte costruito nel 2010? Io non ho mai sentito di qualcuno che sia andato a New York esclusivamente per vedere il Ponte di Brooklyn. Caso mai ne trarranno un vantaggio le compagnie di crociera che potranno inserire nei loro percorsi il passaggio sotto il ponte più grande del mondo, senza che per questo nelle regioni interessate resti un euro di guadagno. In definitiva, l’eventuale utilità del ponte sullo stretto è senz’altro subordinata ad una richiesta di mobilità di passeggeri e merci tra Sicilia e continente che attualmente non c’è e che non potrà mai esserci senza un aumento delle capacità produttive/occupazionali delle regioni interessate. Più logico al momento dunque, investire l’enorme disponibilità di denaro dichiarata da parte del governo nel potenziamento del collegamento navale, in infrastrutture a terra fortemente carenti in Calabria e Sicilia, ed in iniziative volte allo sviluppo turistico ed industriale delle regioni. Successivamente ad uno sviluppo vero di Sicilia e Calabria, si potrà eventualmente apprezzare  (se ce ne sarà la necessità) la reale utilitàdi un collegamento permanente tra Sicilia e continente.-

sabato 13 novembre 2010

Reggio Calabria: il Consiglio Provinciale ribadisce il NO alla centrale a carbone a Saline Joniche, ma c'è chi gioca con due (o tre) mazzi di carte.

C'è qualcuno che bara
Il 12 novembre il Consiglio provinciale di Reggio Calabria, nel corso di un consiglio "aperto" ha approvato all'unanimità una mozione con cui conferma definitivamente il proprio "No" alla costruzione di una centrale a carbone di Saline Joniche. Hanno aperto i lavori dell'assemblea il vicepresidente Gesualdo Costantino ed il promotore della mozione, il consigliere di Rifondazione Comunista Omar Minniti. Già nella premessa è stata confermata la ferma contrarietà all'attuazione del progetto, definito ''dannoso e illusorio per il territorio''. Sono intervenuti anche i sindaci dei comuni interessati: per il sindaco di Bagaladi, Federico Curatola... "il nuovo tentativo di colonizzazione di questa terra non è giustificato da una debole chimera occupazionale; il nostro territorio ha già rigettato in passato il trapianto di questi organi distruttivi. Ma non ci si può fermare al rifiuto: bisogna creare una piattaforma base per una politica attiva e una democrazia partecipata. Bisogna che noi cittadini tracciamo insieme una concreta alternativa di sviluppo per la nostra terra. Propongo quindi che la popolazione si pronunci con una consultazione elettorale su quest’opera e su futuri progetti ad essa alternativi’". Dichiarazioni analoghe a quella di Curatola da parte dei sindaci di San Lorenzo Pasquale Sapone, di Roccaforte Del Greco Ercole Nucera e di Motta San Giovanni Paolo Laganà. Tra lo sconcerto generale due "primi cittadini", quelli di Melito Porto Salvo e di Montebello Jonico, i due comuni più interessati geograficamente dal progetto, hanno invece dichiarato il loro parere favorevole alla realizzazione della centrale a carbone. È utile rammentare che entrambi i consigli comunali, di Melito e di Montebello, si erano dichiarati a suo tempo nettamente contrari al progetto. Addirittura il sindaco di Montebello Jonico, Antonio Guarna, ha pubblicamente confermato l'opposizione alla centrale il 6 novembre scorso in occasione della manifestazione tenutasi a Saline Jonica. Come niente fosse, invece, Giuseppe iaria, sindaco di Melito Porto Salvo ha dichiarato:  ''La centrale a carbone di Saline Joniche è un'occasione per noi tutti, un'occasione di rilancio del territorio. Basti pensare ai numerosi posti di lavoro che la costruzione dell'opera creerebbe. Se vogliamo dire no, dobbiamo avere un'alternativa che crei altrettante occasioni per i cittadini''. Sul voltafaccia di Iaria pesa il dubbio di quanto potrebbe essere stato detto in una riunione interdetta alla stampa ed "a porte chiuse" tenutasi recentemente tra alcuni consiglieri del comune di Melito ed i rappresentanti della SEI. Indefinibile dal punto di vista della coerenza la posizione del sindaco di Montebello Jonico, Antonio Guarna, che pur ribadendo ancora una volta che il proprio consiglio comunale si è espresso contro il progetto della Sei, ha voluto sottolinearne i (presunti) vantaggi occupazionali dicendo ''meglio morire con la pancia piena piuttosto che a stomaco vuoto''. Alla fine, come dicevo, è comunque scaturita una mozione di rifiuto del progetto "carbone" votata all'unanimità, anche dai consiglieri del centrodestra, quindi. Purtroppo le competenze dell'Ente Provincia in materia non hanno potere vincolante. Discorso diverso per la Regione, che però, continua a latitare nel merito nonostante le dichiarazioni d'intenti di molti tra i suoi rappresentanti tra cui per esempio il vicepresidente del Consiglio Regionale Alessandro Nicolò che intervistato  all'assemblea di Saline sabato scorso aveva detto: "siamo contrari alla realizzazione della centrale a  carbone, valuteremo ogni cosa ascoltando la gente che è venuta qui stamattina in massa a esprimere il suo dissenso". Vedremo! Mi sbaglierò, spero, ma forse non è un caso che all'assemblea di Saline Joniche i (pochi) consiglieri regionali del centrodestra presenti (tra cui anche Nicolò) non hanno detto una parola alla platea; hanno solo rilasciato dichiarazioni alla stampa. Al sindaco di Montebello Jonico vorrei dire che IO, TRA MORIRE CON LA PANCIA PIENA E MORIRE A STOMACO VUOTO, PREFERISCO VIVERE PIU' A LUNGO POSSIBILE!

martedì 9 novembre 2010

Al Comune di Reggio Calabria c'è un Gatto all'opposizione?



Ieri mattina 8 novembre 2010  per l’ennesima volta è saltata una riunione del Consiglio Comunale “per mancanza del numero legale”; sulla parola “legale” ormai a Reggio Calabria si potrebbe ironizzare continuamente, se non fosse che invece la situazione è tragica. Le dichiarazioni dei consiglieri comunali in merito sono a dir poco sconcertanti: è stata chiesta la revoca dell’assessorato per Paolo Gatto reo di avere aderito a “Futuro e Libertà” che a seguito delle dichiarazioni del leader Gianfranco Fini “si è  posto all’opposizione”. Ma io adesso mi domando: va bene che Reggio Calabria sarebbe, secondo i nostri consiglieri di maggioranza, un “modello” da seguire, ma non è un po’ troppo iniziare a certificare da Reggio il crollo del governo Berlusconi? Ieri mattina, infatti, nonostante le dichiarazioni di Fini, i ministri di FLI erano ancora al proprio posto (come adesso) e Bossi era ancora “dietro al cespuglio”; oggi, mentre scrivo, si parla di approcci tra Bossi e Fini per un accordo “salvagoverno”. I casi sono due: o la maggioranza al comune di Reggio scrive a Berlusconi e gli comunica di rassegnarsi, oppure la richiesta di revoca dell’assessorato a Paolo Gatto è strumentale e nasconde (ma non tanto)  fini diversi da quelli dichiarati. A me, delle vicende e dei destini personali dei vari consiglieri ed assessori non importa più di tanto, a parte che per i fatti che possono influenzare i destini della città; non è ammissibile che per evitare di trattare argomenti (eufemisticamente) poco edificanti, si trovi ogni giorno una scusa, spesso maldestramente come è stato  fatto ieri. Mi auguro per il bene della nostra città che i cittadini di Reggio si rendano conto di quello che sta succedendo, e ne facciano tesoro per le prossime elezioni.

domenica 7 novembre 2010

Saline Joniche:manifestazione per dire NO alla centrale a carbone.


Saline Joniche (Reggio Calabria) 06.11.2010
Un fronte compatto e trasversale per dire ''NO alla centrale a carbone a Saline Joniche''. Stamattina, nella struttura sportiva della cittadina jonica politici, associazioni, movimenti e semplici cittadini si sono riuniti per dire tutti insieme un chiaro ed inequivocabile NO! alla paventata costruzione della famigerata centrale a carbone, un’opera definita da molti dannosa ed inutile.  NO quindi al progetto della SEI S.p.a. multinazionale svizzera con molti azionisti italiani, che però ha incassato nei giorni scorsi una (non tanto) sorprendente valutazione positiva da parte della commissione Valutazione Impatto Ambientale del Ministero per l’ambiente in merito alla fattibilità di una centrale la cui natura è in aperto contrasto con la legge regionale calabrese che vieta la costruzione di centrali a combustibile fossile. Nuccio Barillà di Legambiente, il presidente della Pro Loco di Montebello Jonico Domenico Romeo, Pasquale Barbaro del comitato No al Carbone e il sindaco di Bagaladi Federico Curatola, al tavolo della presidenza hanno moderato gli interventi e hanno a loro volta espresso un’opinione che pur con varie piccole sfaccettature, è risultata univoca. Sono intervenuti Flavio Stasi membro del Comitato No al Carbone, Tito Solendo del WWF Calabria, Giuseppe Bova, ex presidente del Consiglio Regionale, Nino De Gaetano, Omar Minniti, Gesualdo Costantino, Nino Mallamaci, Michelangelo Tripodi, Giuseppe Giordano e gli inossidabili Natino Aloi e Renato Meduri, il sindaco di Montebello Jonico, Antonio Guarna, oltre a tanti attivisti ed esponenti di movimenti ambientalisti. Non è mancata qualche inevitabile polemica e frecciata verso chi non era presente all’importante manifestazione pur dichiarandosi contrario alla centrale sulle pagine dei giornali. Indiscutibile infatti il ruolo decisivo che avrebbe qualora lo volesse l’ente Regione, a cui basterebbe una semplice delibera di diniego della concessione del terreno per bocciare definitivamente un progetto che, ormai è chiaro, è inviso alla maggior parte della popolazione calabrese.
Pasqualino Placanica
(pubblicato su costaviolaonline.it)



Federico Curatola Sindaco di Bagaladi



Tito Solendo del WWF Calabria

Naturalmente c'ero anch'io.


venerdì 5 novembre 2010

ECOMUSIA 2010 - "ASMARAMARA"

Viaggio in Eritrea, dal Progetto Ecomusìa 2010, festa dell'ambiente, della natura, delle energie rinnovabili e di ecoarte nella baia di Catona (RC), video realizzato da Fulvio Cama e montato da Luc Spontone e prodotto da Associazione Fabulanova. La canzone è di Fulvio Cama ed è cantata dall'autore.



ASMARAMARA

VARDANDU A SUD, DI LA’ DU SAHARA
DOPU DDHU MARI DI SABBIA SI VIDI L’ASMARA
PASSA U DESERTU, UNDI C’E’ NENTI
E PI MAGIA TI SPUNTUNU ALL’ARIA MUNTAGNI IMPONENTI
MUNTI CHI SUNNU, DI TERRA RUSSA
MUNTI DI PETRA ‘NDURUTA CHI TEMPU MAI PASSA
IATU E DDHU CHIANU , TRA SULI E LUNA
TOCCA LU CIELU E ASMARA CI FACI CURUNA
TERRA D’ANTICA GENTI, CANTI DI MILLI AMANTI
FOGGHI CADUTI ‘N TERRA, VENTI DI GUERRA
OCCHI D’ABISSI NIRI, FIGGHI CU NUDDHU AVIRI
STORIA DI VECCHI MITI, MUNTAGNI ‘NCANTATI
CIANGINU MAMMI, E I FIGGHI NUCENTI,
SEMPRI SI LOTTA E DDHA’ SI CUMBATTI PI NENTI
FIUMI DI SANGU, FA RUSSA LA TERRA
VENTU CCARIZZA LU GRANU MA E’ VENTU DI GUERRA
GENTI CHI NO, NON CHIURI LA BUCCA
GENTI D’ORGOGLIU CHI NON SI FA MENTIRI SUTTA
CHIURINCI I PORTI, DI SUPRA E DI SUTTA
TAGGHINCI I PONTI PERO’ ASMARA NO! NON SI TOCCA!
TERRA D’ANTICA GENTI, CANTI DI MILLI AMANTI
FOGGHI CADUTI ‘N TERRA, VENTI DI GUERRA
OCCHI D’ABISSI NIRI,FIGGHI CU NUDDHU AVIRI
STORIA DI VECCHI MITI, MUNTAGNI ‘NCANTATI



ASMARAMARA

Guardando a Sud, al di là del Sahara
Dopo quel mare di sabbia si vede l’Asmara
Passa il deserto, dove c’è niente
E per magia ti spuntano in aria montagne imponenti
Monti che sono, di terra rossa
Monti di pietra indurita dove il tempo mai passa
E’ un altipiano, tra il sole e la luna
Che tocca il cielo e Asmara gli fa da corona
Terra d’antica gente, canti di mille amanti
Foglie cadute atterra e venti di guerra
Occhi di abissi neri, figli con nessun avere
Storia di vecchi miti, montagne incantate
Mamme che piangono e figli innocenti
Sempre si lotta e là si combatte per niente
Fiumi di sangue, fa rossa la terra
Vento che accarezza il grano, ma è vento di guerra
Gente che no, non chiude la bocca
Gente d’orgoglio che non si fa mettere sotto
Puoi chiudergli tutte le porte, da nord a sud
Tagliare i loro ponti però Asmara no! Non si tocca!
Terra d’antica gente, canti di mille amanti
Foglie cadute atterra e venti di guerra
Occhi di abissi neri, figli con nessun avere
Storia di vecchi miti, montagne incantate.

martedì 2 novembre 2010

Quando il rimborso spese è un tabù.

(da lettere a strill e newz.it )
Egregio Direttore, sembra un vero e proprio tabù: nonostante qualcuno, chi per pura indignazione e chi per interessi propri, abbia denunciato lo scandalo della "Determinazione n°299" del 21 aprile 2010 pubblicata sul BUR-Calabria, riguardante il rimborso erogato all'ex Presidente del Consiglio Regionale per l'utilizzazione di mezzo proprio nel periodo compreso tra luglio 2006 e marzo 2010, pare che l'argomento non interessi più di tanto ai nostri organi di stampa. In definitiva, all'allora onorevole Giuseppe Bova Presidente del Consiglio Regionale, per avere rinunciato all'auto di servizio ed avere utilizzato un mezzo proprio per recarsi sul posto di lavoro (questo è il succo), vengono liquidati € 211.842,42 (duecentoundicimilaottocentoquarantadue euro e quarantadue centesimi) per 45 mesi di attività. Il tutto, essendo rimborso spese, naturalmente esente tasse. Praticamente più di otto volte l'imponibile fiscale annuale di un impiegato, che però deve ancora pagare le tasse, sulla cifra.  Ora, 45 mesi equivalgono a 1350 giorni, dai quali dovremmo naturalmente decurtare le giornate di inattività, domeniche, festività, periodi di ferie, etc; ma anche volendo fare un conteggio "a perdere", e considerando una percorrenza media di 400 chilometri al giorno per tutti i 1350 giorni, con un consumo medio di carburante di 10  chilometri a litro, al prezzo "forfettario" di € 1,50 al litro, ne viene fuori un costo di € 81.000 per il carburante. Magari qualcuno dirà che per percorrere tutti quei chilometri (540.000, ho calcolato io) ci vuole più di un'autovettura; e allora mettiamoci anche 50.000 € per l'acquisto di due berline nel periodo interessato (mi sembra che il prezzo sia congruo), ed arriviamo alla cifra di 131.000 €. E così, largheggiando ampiamente nei conteggi, ecco risparmiati ben 80.000 €. Io ho detto risparmiati, ma visto che invece la cifra erogata è come dicevo 211.000 €, gli 80.000 € risultano sprecati per chi li  ha erogati (la Regione); naturalmente non sono sprecati per chi li ha incassati. Senza contare che facendo i conti sui chilometri sulle giornate e sul costo reale del carburante il risparmio (ipotetico) o lo spreco (reale) sarebbe di gran lunga maggiore. Ma a leggere la delibera sembra che sia tutto a posto, perfettamente secondo le norme previste in materia; e logicamente, a parlarne troppo si correrebbe il rischio che qualcuno pensi di cambiarle, queste norme, soprattutto in una regione come la Calabria che vanta deficit abissali praticamente in tutte le voci di bilancio. I rimborsi li prendevano tutti con Loiero e li prendono ancora oggi tutti (uguali) con Scopelliti. Esenti tasse. A marzo 2011 ci attende una stangata di 58 € per contribuente sull'IRPEF a causa  del deficit sulla sanità della Regione Calabria. Signori amministratori, che vogliamo  fare?

Pasqualino Placanica