A volte succede, e meno male! Sono
di ritorno da una serata memorabile, per me ma soprattutto per Reggio. Ieri sera, un
giovane reggino, un vero “self-made”, Boy prima e Man adesso, ha piantato saldamente i piedi su un palcoscenico che potrà dargli solo soddisfazioni.
Fabrizio Canale, bluesman sopraffino, produce musica; la produce suonando due o tre strumenti
contemporaneamente, con la sola voce, ma anche in silenzio con la sua storia, umile e gloriosa, che già adesso, poco più che ventenne, è degna di un romanzo d’autore. Non ho la competenza necessaria per potere
recensire tecnicamente il suo album “Someday it Happens”, lo valuto da
ascoltatore appassionato. Mi piace, mi piace tanto. Ma mi piace soprattutto la
forza che sprigiona; è la forza di uno che vuole, che cerca, che esplora. È la
forza di uno che troverà. È la forza che in questo momento dorme in tanti,
troppi ragazzi reggini. La musica parla un linguaggio universale, e parla a tutte le generazioni; è la strada per ripartire, il mezzo inarrestabile per rifondare una società che si sta deteriorando. Grazie a Fabrizio, grazie per la sua musica, grazie
soprattutto per l’esempio che dà ai nostri giovani.
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"passo la vita fuggendo dalla mia ignoranza"
NON CAPISCO...E NON MI ADEGUO!!!
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lunedì 28 aprile 2014
giovedì 17 aprile 2014
Il punteruolo rosso e i parassiti della città.
Il
punteruolo rosso, coleottero parassita della palma, sta distruggendo un
patrimonio botanico di valore incommensurabile, ma soprattutto sta distruggendo
una parte di storia di Reggio. E ne sta modificando l’immagine. È lacerante,
per me, vedere piante pluridecennali
rinsecchirsi e perdere le foglie velocemente, lasciando in piedi il tronco
spoglio simile ad un obelisco funebre. È impressionante vedere tutte le palme
cittadine malate (tutte), ma è ancora più impressionante vedere come la città
assiste indifferente ad uno scempio del genere. Ho detto la città? Ho
sbagliato, dovevo dire i reggini. Perché la città in realtà farà come ha fatto
sempre, per migliaia di anni: si adatterà. Modificherà il suo aspetto, le sue
esigenze, alla nuova situazione. Le palme un giorno, purtroppo presto, non
faranno più parte del contesto cittadino o ne rimarranno solo alcune varietà,
quelle non attaccate dal punteruolo rosso. Che cosa mai sarà! I fichi d’india qui
da noi non esistevano, prima della scoperta dell’America, anche gli agrumi sono
stati importati, il bergamotto si è adattato sviluppando una specie particolare
che vive solo qui; la flora, e anche la fauna se vogliamo, si sono sempre adeguati
alle situazioni del momento. Punteruolo a parte, Reggio è una città che sembra
attirare i parassiti. Il parassita è quanto di peggio possa esistere, si
appropria e si nutre di ciò che non è suo, lo fa senza alcun diritto e spesso senza
alcuno sforzo, quasi sempre portando la propria vittima alla morte. Di solito
attacca le piante, che immobili ben poco possono fare per difendersi. Oppure
animali malati, o esseri umani in condizioni disagiate, in difficoltà. A Reggio
ci sono altri tipi di parassiti oltre al punteruolo rosso, e anche loro
prosperano nutrendosi della loro vittima. Il massone, il mafioso, il politico
corrotto, sono figure ormai consolidate nell’immaginazione popolare come
responsabili dei problemi che attanagliano Reggio e i reggini al punto da
strangolare mortalmente l’economia cittadina e di conseguenza mettere in grave
pericolo la sopravvivenza dell’intera società. Non passa giorno senza che i
giornali locali, ma anche quelli nazionali, non dedichino almeno un pezzo alla
disastrata situazione reggina. E la litania è sempre la stessa: ndrangheta,
politica, massoneria, ndrangheta, politica, massoneria, ndrangheta, politica,
massoneria.... ogni tanto una bella iniezione di servizi segreti, magari
qualche bel faccendiere internazionale. Parassiti. Ma un bell’articolo
sull’apatia della loro vittima, ancora non l’ho letto. La vittima è il popolo
reggino, la città è solo un contenitore che prende di volta in volta la forma
del suo contenuto. I reggini non reagiscono mai, si girano dall’altro lato, al
massimo stanno a guardare. Oppure, peggio ancora, aiutano i parassiti a farsi
strada e a volte diventano parassiti anche loro. La città reagirà, i reggini
no. D’altronde, se non reagiscono contro un qualsiasi “punteruolo”.....
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