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sabato 15 gennaio 2011

Il ministro per la semplificazione..della vita ai delinquenti!

Il provvedimento "taglia-leggi" del "ministro per la semplificazione della vita ai delinquenti" Roberto Calderoli ha praticamente cancellato la legge 263 del 62 che puniva le adulterazioni alimentari. A seguito di ciò il pm Raffaele Guariniello, a Torino, è stato costretto a bloccare alcune sue inchieste su casi di adulterazione come, per esempio, quella sulle «mozzarelle blu», e come lui anche altri Magistrati in tutta Italia impegnati in inchieste su casi simili. L’iter che ha portato all’abrogazione della legge  "Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari" scaturisce dal provvedimento voluto e studiato da Calderoli che ha cancellato indiscriminatamente le norme risalenti a prima del 1970. Per evitare che finissero al macero delle leggi di cui si riteneva "indispensabile la permanenza in vigore" il decreto 179/2009 prevedeva che entro un anno venissero corretti "eventuali errori e omissioni" individuando un elenco di leggi da salvare: per oscuri motivi la 263/62 non vi compare e quindi deve essere considerata abrogata a partire dall’11 dicembre 2010. Fino a poco tempo fa il pm Guariniello ha continuato a indagare su "mozzarelle blu" e altri fenomeni analoghi grazie a una sentenza della Cassazione del 31 marzo 2010 che, analizzando le varie norme in merito, stabiliva che la 263/62 restava in vigore fino a dicembre. Adesso il termine è scaduto e anche se la legge venisse rispolverata i processi  attualmente in corso si concluderanno con delle assoluzioni in base al principio giuridico che devono essere applicate le norme più favorevoli agli imputati.  Un grosso danno è già stato fatto, quindi. Guariniello ha contattato il Ministro della salute Ferruccio Fazio per sollecitare dei provvedimenti che salvino le indagini e per prendere tempo  ha sospeso la procedura verso il rinvio a giudizio per due casi, scoperti a Torino, di messa in commercio di pesce adulterato.
Da fonte ANSA, sembra che  un primo caso di assoluzione si sia già verificato lo scorso 21 dicembre in un tribunale dell’Italia del Sud. Imputato era il gestore di un esercizio commerciale; il suo avvocato ha sollevato la questione e il giudice lo ha assolto "perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato". In pratica non si tratta di una depenalizzazione, ma di un'abrogazione vera e propria, con la conseguenza che adesso commettere nefandezze del genere del "vino al metanolo" non è più vietato dalla legge. Rappresentanti del PD, con il tempismo che li contraddistingue ormai da tempo, presenteranno un emendamento al decreto milleproroghe. Naturalmente non potevano intervenire prima, magari mentre veniva stilato l'elenco delle leggi da non abrogare, erano troppo impegnati (loro come tutti gli altri) a verificare le frequentazioni del premier ed a farsi la guerra tra di loro.

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