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sabato 30 aprile 2011

Ndrangheta, Religione e Politica: Santa, Santeria e ..... Santineria

santini dentro una teca sul Corso Garibaldi (foto di Natale Zappalà)
La Santa o Società maggiore è un'organizzazione malavitosa, secondo le confessioni dei pentiti, nata a metà degli anni settanta in seno alla 'Ndrangheta. Chi fa parte di questa associazione viene chiamato santista, ed è uno degli ultimi gradi della gerarchia calabrese. I Santisti potevano essere massimo 33, ma col tempo ne furono accettati anche di più. Chi appartiene alla Santa può avere contatti con persone non affiliate e che hanno prestato giuramento ad altri corpi come: carabinieri, politici, magistratura e soprattutto con la massoneria.

La Santeria
(Santería secondo la grafia spagnola) nasce dal sincretismo di elementi della religione cattolica con altri della religione tradizionale yoruba, praticata dagli schiavi africani e dai loro discendenti a Cuba, in Brasile, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Panama e anche in luoghi con molti immigrati latinoamericani negli Stati Uniti (come Florida, New York e California). I praticanti vengono chiamati "santeros".

La Santineria
è una pratica molto diffusa a Reggio Calabria durante le competizioni elettorali, classificata tra le abitudini moleste; consiste nel fare stampare migliaia di cartoncini e foglietti con il nome e la fotografia del candidato da pubblicizzare e il simbolo della lista di appartenenza e distribuirli a tappeto dappertutto a chiunque ed in ogni luogo possibile ed immaginabile, compresi i servizi igienici dei treni, le cassette della posta dei condomini, gli studi medici ed i saloni dei barbieri;  quelli che durante le campagne elettorali distribuiscono il santino a chiunque incontrano, anche se non lo conoscono (anzi se non lo conoscono è pure meglio), gratis (i più ingenui) dietro promesse  varie (i più ingenui dopo quelli precedenti) a pagamento (i più smaliziati) o per simpatia (i più…boh!) sono detti Santinisti e di solito la gente che li riconosce appena li vede cambia strada. Per essere Santinisti non è necessario essere maggiorenni, né conoscere personalmente il candidato soggetto del santino, nè addirittura risiedere nel collegio elettorale del candidato stesso. Può anche accadere che il Santinista si chiami Santino di nome, ciò non è ostativo al compito da svolgere.  Comunque si chiamino anagraficamente, i Santinisti spesso vengono chiamati anche scassac…. o rompipal... , o più educatamente scocciatore. Il Santinista usa abitualmente, al termine della giornata, sparpagliare per la strada o in posti aperti al pubblico il materiale che non è riuscito ad appioppare ai passanti e conoscenti, contribuendo in modo consistente a riempire di cartacce la città, oltre che a rompere le scatole ai cittadini.

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