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sabato 21 novembre 2009
MARCHIONNE VOLTAGABBANA ED IL POPOLO BUE
Come dicevo in un post precedente, l’attendibilità degli organi d’informazione è praticamente uguale a zero, sia per la poca (o nulla) competenza specifica nelle varie materie, sia per la faziosità palese di quasi tutte le testate giornalistiche nazionali. Se all’inattendibilità dei giornali e telegiornali aggiungiamo quella dei vari personaggi protagonisti delle notizie, otteniamo un cocktail di falsità tale da ubriacare anche il più scafato lettore. E’ notizia di ieri che l’amministratore delegato di FIAT ha dichiarato che chiuderà alcuni stabilimenti in Italia: "Abbiamo in Italia sei stabilimenti - ha dichiarato Marchionne - e produciamo l’equivalente di quello che si realizza in una sola fabbrica in Brasile. Questo non ha nessuna logica industriale, riflette una realtà che non c’è più”. Evidentemente se ne è accorto solo ora, perchè qualche mese fa lo stesso Marchionne aveva garantito al Ministro Scajola (almeno a suo dire) che gli stabilimenti in Italia non erano a rischio chiusura. La cosa che mi preoccupa veramente non è che i politici ed i grandi manager continuano a propinarci tramite i giornali favole e barzellette (lo hanno sempre fatto), ma è che gli stessi giornali non fanno una piega quando si ritrovano a dovere divulgare il contrario di quanto hanno già pubblicato qualche tempo prima. Non c’è una nota, non dico un articolo, che evidenzi il fatto che Marchionne ai tempi della scalata alla Crysler (meno di un anno fa) garantiva che l’acquisizione della casa straniera non avrebbe influito negativamente sull’occupazione in Italia; non c’è nessuno che evidenzi che nonostante gli incentivi erogati a spese della comunità su richiesta proprio della FIAT pena la perdita di posti di lavoro, adesso il voltagabbana Marchionne intende licenziare a spron battuto. Dopo una dichiarazione come quella di ieri mi sarei aspettato una levata di scudi generale, da parte di sindacati, politici, organi d’informazione; ed invece, abbiamo il silenzio assoluto. La notizia viene lasciata decantare piano piano fino a quando sarà metabolizzata e non sarà più una notizia, sarà la normalità. Allora il voltagabbana Marchionne si siederà ad un tavolo con quelli che fino ad oggi gli hanno lasciato dire quello che voleva e fare l’esatto contrario (politici e sindacati), e contratterà un piano di salvataggio (l’ennesimo) dell’occupazione a carico della comunità ed a “scarico” della FIAT. Quando il piano sarà stato “concordato”, sarà trasmesso ai giornali che provvederanno a fare copia-incolla del comunicato e senza neanche controllarne i dati lo pubblicheranno con titoloni soddisfatti. Sono decine di anni che i padroni della FIAT continuano ad accumulare ricchezza nonostante contemporaneamente l’azienda sia in crisi cronica (dichiarata), e nessuno si preoccupa di andare a scavare nei conti di questi signori per controllare dove vanno a finire i soldi. Anzi, veramente dove vanno a finire ormai si sa, visto che i signori Agnelli sono stati capaci di avere l’arroganza di contendersi pubblicamente il denaro che hanno a suo tempo illegalmente portato all’estero. Sopporteremo ancora per molto?
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