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martedì 24 settembre 2013

Vanità parlamentare.

Laura Boldrini, appellata da Beppe Grillo "oggetto di arredamento del potere", gli risponde (glissando su tutte le altre affermazioni contro di lei) che offendendo lei offende tutte le donne. Credevo che la signora fosse stata eletta Presidente della Camera dei Deputati, e invece scopro che non è vero. È stata eletta rappresentante di tutte le donne, anche di quelle che non la pensano come lei. O almeno lei crede che sia così. Penso anche che la sua vanità le abbia fatto credere di essere bella, talmente bella da potere essere ritenuta un abbellimento del locale che occupa, e che l'affermazione rivoltale da Grillo fosse riferita a questo presunto aspetto della sua persona. "Ha detto che sono bella e poco intelligente, perciò mi ha insultata e con me tutte le donne." Non credo sia così, credo che Grillo si riferisca al fatto che anche la carica della signora Boldrini è frutto di un accordo tra parti  finalizzato a galleggiare per non affogare, e che, come un oggetto di arredamento, sia stata messa li a occupare un angolo del grande salotto della politica.  Sicuramente direbbe la stessa cosa di Pietro Grasso alla prima occasione. Almeno su una cosa Grillo si sbaglia: gli oggetti di arredamento sono inerti, la signora Boldrini no, lei rimbrotta, espelle dall'aula, sospende. Mi auguro che Silviuccio nostro, grande vanesio non si faccia venire l'idea di emularla: ve lo immaginate, mentre dice, nel suo prossimo show televisivo, "chi offende me offende tutti gli uomini?"

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