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lunedì 12 ottobre 2009

CARO DIACO, VENDITTI E' INDIFENDIBILE



Spettabile dottor Diaco
ho appena letto il Suo "messaggio d'amore" su Strill.it, che, Le premetto, ritengo sincero, ma ritengo anche che non sono chiari a Lei come a tanti altri i veri motivi che hanno fatto indignare me e penso la maggior parte dei calabresi che hanno reagito. Non so se conosce il poeta reggino Nicola Giunta. Tralascio i particolari della sua biografia che potrà approfondire, se vorrà, tramite internet. Nicola Giunta, grande fustigatore del popolo reggino, ha scritto parlando di Reggio Calabria, la sua città, questi versi:
- chistu è u paisi aundi si perdi tuttu
aundi i fissa sunnu megghiu i tia
u paisi i “m’incrisciu” e “mi ndi futtu”
e ogni cosa esti fissarla
e si ndi vo sapiri n’atra cchiù
chistu è u paisi i “scindi e falla tu”;
un paisi disgraziato:
né eu cuntentu né tu cunsulatu.
-
glieli traduco:
- questo è il paese dove si perde tutto
dove i fessi sono migliori di te
il paese di “mi scoccio” e “me ne fotto”
ed ogni cosa non è importante
e se ne vuoi sapere un’altra in più
questo è il paese di “scendi a farlo tu”;
un paese disgraziato:
né io contento, né tu consolato –
Nessun reggino si è mai sognato di criticare Nicola Giunta, anzi si è verificato l’esatto contrario; i suoi versi sono ancora oggi, tanti anni dopo la sua morte, recitati a memoria come insegnamento dagli anziani ai giovani. Nessun problema, quindi da parte dei reggini (e dei calabresi) ad essere criticati, ma da chi conosce veramente la materia; da chi vive qui da noi sempre e non solo per fare un concerto all’anno; e soprattutto da chi le cose ce le dice in faccia. Per giunta la critica è stata fatta in una regione “gemella” per problemi; perché parlare in Sicilia dei problemi della Calabria? Avrei capito di più (ma comunque non approvato) se il discorso fosse stato fatto in una regione messa meglio, la Lombardia o l’Emilia Romagna, dove avrebbe avuto un senso logico in un discorso più ampio prendere ad esempio tra le regioni del sud una a caso. Ma in Sicilia, dove i problemi che Venditti dice di aver voluto sollevare sono presenti in forma massiccia forse quanto in Calabria, che bisogno c’era di attraversare lo stretto? Le giustificazioni di Venditti, hanno poi contribuito a gettare benzina sul fuoco. Dice di essere stato frainteso; di solito succede quando i giornali riportano per iscritto quanto detto da qualcuno, e spesso i filmati aiutano poi a chiarire la cosa; in questo caso è successo il contrario, chiunque può sentire cosa ha detto Venditti, ed il contesto del discorso è chiaro. Non si tratta di frasi riportate. Poi dice che voleva dedicare la canzone/preghiera alla Calabria, e dal filmato si vede chiaramente che non è vero, che prima di parlare della Calabria l’aveva già dedicata alla Sicilia. Poi chiarisce che il filmato non era autorizzato. E che vuol dire? Per finire, tentando di spostare l’attenzione lascia intendere che ci sarebbe una manovra contro di lui, visto che il filmato è di più di un anno fa e guarda caso è venuto fuori ora; il filmato è su youtube almeno da ottobre 2008 (basta andare a vedere il canale “crotoniate”), semplicemente non era stato notato, neanche da Venditti o chi per lui voglio aggiungere, perché altrimenti si sarebbero affrettati a farlo togliere. Nessuna manovra, nessun complotto. L’opera (!) svolta fino ad oggi dal signor Venditti in Calabria non ha lo spessore tale da potere essere oggetto di complotti di alcun tipo. La tattica del far trascorrere il tempo per far dimenticare la cosa stavolta non funzionerà. Sicuramente tra poco la polemica si sgonfierà, ma il signor Venditti non sarà mai più gradito in Calabria, soprattutto perché dopo averla offesa (volutamente o no ha poca importanza) ha ritenuto di non dover chiedere scusa, ma anzi di rilanciare.
Cordiali saluti.
Pasqualino Placanica


la nota di DIACO su strill.it:

MESSAGGIO D'AMORE PER LA CALABRIA
"Dopo la mia partecipazione a “La Vita in Diretta” sulla questione Venditti/Calabria, ho ricevuto migliaia di email. Molti messaggi sono di sostegno ed apprezzamento per le cose che ho sostenuto su Raiuno, altre email sono molto critiche e, a tratti, feroci. Mi spiace constatare che su Fb sono nati gruppi dichiaratamente contro la mia persona: accetto e ascolto, da sempre, tutte le critiche e le riserve sul mio conto. Ma l’odio e la malafede non riesco a digerirle: amo la Calabria, conosco le sue bellezze e la sua cultura e vanto molti amici che in questa terra combattono tutti i giorni per migliorare la loro qualità della vita, a dispetto di tutti gli altri (la minoranza) che militano nella illegalità e nella violenza gratuita. La scorsa settimana ho tenuto la presentazione di un libro a Lamezia Terme e ho conosciuto un gruppo di lavoro straordinario con cui sono rimasto in contatto. L’Italia è già attraversata fin troppo dall’odio e dal rancore, non c’è davvero bisogno di alimentare polemiche (quella su Venditti) e sollevare sterili questioni. La Calabria, così come tutte le altre regioni italiane, ha le sue qualità, i suoi uomini e le sue donne migliori, la sua cultura, la sua bellezza, i suoi sentimenti. E, come molte altre regioni del Sud come del Nord, ha i suoi problemi, spesso radicati nel tempo. Credo che sia compito di noi tutti suggerire delle vie d’uscita e confrontarci senza mai giudicare le opinioni di chi la pensa diversamente. Perdonatemi se ho sentito la necessità di scrivere queste righe, ma amo dialogare con tutti senza pregiudizio alcuno e non mi sottraggo mai al confronto. Mi scuso se non sono riuscito a rispondere a tutte le email ricevute e spero di poterlo fare nei prossimi giorni. W la Calabria!"

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