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venerdì 26 luglio 2013

Uno 007 sul treno



Era un po' che non lo vedevo. Angelo é uno strano personaggio. Prende tutte le sere l'ultimo treno in partenza per la periferia sud della città; tutte le sere esclusa la domenica. Lo conosco da anni, ci ho parlato decine di volte e di lui so tante di quelle cose che in realtà non ne so niente. Angelo è quello che la psicologia definisce un mitomane. Di ogni aspetto della sua vita ha ogni giorno una versione diversa: lavoro, famiglia, amanti, etc. Arriva a piedi da chissà dove, sui trent'anni ben vestito e con una cartella in pelle, individua il suo interlocutore e attacca bottone d'iniziativa, con una domanda sempre diversa. Una domanda che in realtàè un'affermazione, gli serve ad introdurlo nel personaggio del giorno, forse del momento. In realtànon so se i suoi personaggi sono a scadenza temporale oppure ispirati dal luogo o altro. "Volete vedere che oggi piove? Abbiamo ricevuto un allarme rosso per il maltempo." Oppure: "vedo strani movimenti in giro, devo chiamare il comando perché mandino una squadra" o ancora: " ma il treno è in orario? Non vorrei arrivare tardi a casa, domani devo essere in tribunale alle 8,00." Naturalmente a seguito si aspetta la domanda che gli permette di sviluppare la sua storia. Io ormai lo conosco, se mi rivolge la parola lo assecondo, se ne ho il tempo. Lo spasso è quando si rivolge a qualcuno che non lo ha mai visto e magari lo prende sul serio. Così Angelo un giorno è un avvocato importante, un altro un magistrato che ha lasciato libera la scorta, un altro un commissario di polizia, un grande ingegnere impegnato nella costruzione di qualcosa di enorme, un chirurgo che il giorno dopo deve effettuare un'operazione mai eseguita, un archeologo che ha appena fatto una grande scoperta... Da quando lo conosco tutti i giorni ha impersonato un ruolo diverso. Tutti escluso uno. Qualche sera fa, quando è arrivato, stranamente non si è avvicinato a nessuno. Si è tenuto in disparte, con l'auricolare all'orecchio, ed ha parlato al telefono per tutto il tempo, fino all'arrivo del treno. Poi è salito ed ha continuato a stare per i fatti suoi, quasi nascondendosi. Devo dire che mi sono un po' preoccupato, come a tutti i variegati tipi strani che frequentano la stazione mi ci sono un po' affezionato. È un tipo simpatico, sicuramente innocuo. Mi sono tranquillizzato quando mi è venuto in mente che sicuramente quel giorno svolgeva un lavoro che non gli permetteva di rivelare la sua identità: probabilmente era nei servizi segreti.

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