La cialtroneria purtroppo è una piaga che sta sempre più allargandosi anche nel mondo della cultura e dell'informazione, come diretta conseguenza delle nuove tecnologie (in primo luogo il web) che portano i cosiddetti "cialtroni" a trovare terreno fertile nel recuperare elaborati di qualsiasi tipo e riciclarli prendendosene la paternità, a loro uso e consumo senza sprecare una goccia di sudore. La stessa tecnologia, di contro, permette però a chiunque lo voglia, di verificare facilmente se i propri testi o elaborati vengono impropriamente utilizzati da persone non autorizzate, per fini illeciti o sconvenienti; basta inserire una frase abbastanza lunga in un motore di ricerca, scritta tra virgolette o nell'apposito spazio, per trovare eventuali siti che riportano lo stesso testo da noi prodotto, con un'approssimazione molto vicina al 100%. Sotto riporto il testo di una nota che l'ingegner Antonio Rotta, di Reggio Calabria, ha pubblicato in merito ad un "doppio caso" di plagio che ha interessato dei testi da lui redatti. L'autore della nota pone giustamente l'accento sulle ripercussioni negative del fenomeno sull'aspetto didattico, che portano ignari studenti a fidarsi di pseudo-insegnanti che trasmettono loro elementi reperiti a casaccio senza conoscenza reale delle fonti.
--Diffidate dalle imitazioni
Vagando in rete mi è capitato di imbattermi in un paio di articoli tecnici che hanno attirato la mia attenzione: uno riguardava il degrado del calcestruzzo, l'altro illustrava le varie tipologie di ponti ferroviari.
Cosa me li ha fatti notare? Si trattava di due vecchi articoli scritti da me diversi anni fa, pubblicati sul mio vecchio sito internet, uno dei due pubblicato anche su una rivista (Ingegnere Notizie, edita dall'Ordine degli Ingegneri di RC).
La cosa strana è però che li ho trovati su altri siti, spacciati per lavori di altre persone.
Nulla di così strano, la rete è piena di "copioni", ma in questo caso ci sono degli elementi che fanno riflettere.
1° caso
Si tratta di un articolo dal titolo "La durabilità e il degrado delle strutture in calcestruzzo armato", pubblicato nel 1992 sulla rivista "Ingegnere notizie" e contemporaneamente sul sito, all'indirizzo Articolo cls originale
Pensate che il "copione" di turno è un ricercatore del Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell"Ambiente e del Territorio dell'Università di xxxx tale "dott ing." Antonio xxxxx che sul sito dello stesso Dipartimento, propone la copia integrale del mio articolo come "Lezione n. 5" del corso di Tecnica delle Costruzioni 2" Lezione n. 5
La cosa grave non è tanto il "furto" di un articolo che ho scritto come passatempo qualche mese dopo essermi laureato, ma il fatto che questo "accademico" lo abbia riportato integralmente quale testo ufficiale del corso senza preoccuparsi minimamente di sapere se lo aveva scritto un luminare della materia o un buontempone che passava di lì per caso, e che non si sia preoccupato nemmeno di notare che al momento in cui ha effettuato il download le immagini riportate nel testo non risultavano disponibili, con il risultato che le immagini citate nell'articolo non sono in realtà presenti nel pdf che ha dato in pasto ai suoi studenti. Non oso immaginare cosa ci sia scritto nelle pubblicazioni che hanno permesso a questo signore di diventare ricercatore universitario ...
Ho gentilmente segnalato all'interessato che farebbe bene ad correggere la lezione aggiungendo le immagini che gli ho inviato per email, ed eventualmente citando l'autore ... ha ringraziato (forse non cogliendo il sarcasmo) e sto ancora attendendo la correzione.
2° caso
Questo è l'articolo originale Articolo ponti originale e questo è il clone Studio tarocco
In questo caso non è solo riportato integralmente, ma vi è stato aggiunto il logo di una "Associazione xxxxxxxxxx" e la firma di due tali "Architetto xxxxxx" e "Architetto yyyyy" ... perché non bastava un solo "copione" avevano bisogno di essere in 2 (Uno dei due avrà fatto il palo?? :) ).
Il tutto è stato pomposamente intitolato come "Studio sui ponti ferroviari".
La ciliegina sulla torta è una la parte di studio che riguarda i costi di costruzione con i relativi grafici, non è stato riportato nel testo, ma c'è la possibilità per gli interessati di richiederlo alla "Presidenza" (Perchè evidentemente si tratta di dati riservati ... non c'è bisogno di dire che nel mio articolo, pubblico, erano presenti)...
Qualora ce ne fosse ancora bisogno vi invito ancora una volta a prendere con cautela qualunque documento si trova in rete, perché la sua origine è spesso ignota, anche se presentato con firme altisonanti.
Cosa me li ha fatti notare? Si trattava di due vecchi articoli scritti da me diversi anni fa, pubblicati sul mio vecchio sito internet, uno dei due pubblicato anche su una rivista (Ingegnere Notizie, edita dall'Ordine degli Ingegneri di RC).
La cosa strana è però che li ho trovati su altri siti, spacciati per lavori di altre persone.
Nulla di così strano, la rete è piena di "copioni", ma in questo caso ci sono degli elementi che fanno riflettere.
1° caso
Si tratta di un articolo dal titolo "La durabilità e il degrado delle strutture in calcestruzzo armato", pubblicato nel 1992 sulla rivista "Ingegnere notizie" e contemporaneamente sul sito, all'indirizzo Articolo cls originale
Pensate che il "copione" di turno è un ricercatore del Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell"Ambiente e del Territorio dell'Università di xxxx tale "dott ing." Antonio xxxxx che sul sito dello stesso Dipartimento, propone la copia integrale del mio articolo come "Lezione n. 5" del corso di Tecnica delle Costruzioni 2" Lezione n. 5
La cosa grave non è tanto il "furto" di un articolo che ho scritto come passatempo qualche mese dopo essermi laureato, ma il fatto che questo "accademico" lo abbia riportato integralmente quale testo ufficiale del corso senza preoccuparsi minimamente di sapere se lo aveva scritto un luminare della materia o un buontempone che passava di lì per caso, e che non si sia preoccupato nemmeno di notare che al momento in cui ha effettuato il download le immagini riportate nel testo non risultavano disponibili, con il risultato che le immagini citate nell'articolo non sono in realtà presenti nel pdf che ha dato in pasto ai suoi studenti. Non oso immaginare cosa ci sia scritto nelle pubblicazioni che hanno permesso a questo signore di diventare ricercatore universitario ...
Ho gentilmente segnalato all'interessato che farebbe bene ad correggere la lezione aggiungendo le immagini che gli ho inviato per email, ed eventualmente citando l'autore ... ha ringraziato (forse non cogliendo il sarcasmo) e sto ancora attendendo la correzione.
2° caso
Questo è l'articolo originale Articolo ponti originale e questo è il clone Studio tarocco
In questo caso non è solo riportato integralmente, ma vi è stato aggiunto il logo di una "Associazione xxxxxxxxxx" e la firma di due tali "Architetto xxxxxx" e "Architetto yyyyy" ... perché non bastava un solo "copione" avevano bisogno di essere in 2 (Uno dei due avrà fatto il palo?? :) ).
Il tutto è stato pomposamente intitolato come "Studio sui ponti ferroviari".
La ciliegina sulla torta è una la parte di studio che riguarda i costi di costruzione con i relativi grafici, non è stato riportato nel testo, ma c'è la possibilità per gli interessati di richiederlo alla "Presidenza" (Perchè evidentemente si tratta di dati riservati ... non c'è bisogno di dire che nel mio articolo, pubblico, erano presenti)...
Qualora ce ne fosse ancora bisogno vi invito ancora una volta a prendere con cautela qualunque documento si trova in rete, perché la sua origine è spesso ignota, anche se presentato con firme altisonanti.
Antonio Rotta
(mi ha contattato l'autore della nota, Ingegner Rotta, il quale, pur confermando la paternità degli scritti oggetto della stessa, mi ha comunicato di non avere alcuna intenzione di accusare l'associazione citata nel post, ritenendo la stessa in buona fede ed attribuendo le responsabilità ai "copiatori"; pertanto, mi ha anche chiesto di eliminare dal post la denominazione della stessa. Sperando che ciò contribuisca a rasserenare gli animi delle persone coinvolte, aderisco volentieri alla richiesta. il post viene modificato alle ore 20,21 del 28 marzo 2010)
(mi ha contattato l'autore della nota, Ingegner Rotta, il quale, pur confermando la paternità degli scritti oggetto della stessa, mi ha comunicato di non avere alcuna intenzione di accusare l'associazione citata nel post, ritenendo la stessa in buona fede ed attribuendo le responsabilità ai "copiatori"; pertanto, mi ha anche chiesto di eliminare dal post la denominazione della stessa. Sperando che ciò contribuisca a rasserenare gli animi delle persone coinvolte, aderisco volentieri alla richiesta. il post viene modificato alle ore 20,21 del 28 marzo 2010)
Dopo una mia email ed una risposta piccata nella quale il responsabile del sito mi minacciava di "denuncia per diffamazione" (sic! :D ) nei confronti dei suoi "stimati professionisti" ai quali avrei dovuto rivolgere le mie scuse, alla mia controrisposta nella quale ribadivo e rinforzavo l'accusa, il presidente dell'associazione che aveva pubblicato il 2° tarocco ha provveduto ha farlo miracolosamente sparire dal sito (sarà rinsavito).
RispondiEliminaNel caso n. 1 invece il file è presente ma non sono attivi i link dalla pagina
PORTO ALL'ATTENZIONE DEI LETTORI CHE QUANTO SOPRA, A FIRMA ANTONIO ROTTA, RIFERITO AL CASO 2 (come lui lo chiama), E' COMPLETAMENTE FALSO, COSI' COME I PROFESSIONISTI CITATI, SONO COMPLETAMENTE ESTRANEI ALL'ASSOCIAZIONE, DALLE RICERCHE DA NOI SVOLTE E COMUNICATEGLI. NONOSTANTE CIO' PERSISTE NELLA DIFFAMAZIONE E NELL'USO ABUSIVO DI NOMI E MARCHI DEPOSITATI, PER QUESTO E' STATO DENUNCIATO ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA, AVENDO PREMEDITATAMENTE DIFFAMATO L'ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTO, LA QUALE E' ESTRANEA AD OGNI ADDEBITO, COME CHIUNQUE PUO' VEDERE, COLLEGANDOSI AI FALSI INDIRIZZI FORNITI DAL SEDICENTE ROTTA, EVIDENTEMENTE IN CERCA DI PUBBLICITA' O ALTRO... IN PIU', DA DATATI TESTI DI INGEGNERIA IN NS POSSESSO, SI EVINCEREBBE CHE "LO SPOCCHIOSO E ARROGANTE COPIATORE" E' PROPRIO LUI (DA FOTO D'EPOCA E CITAZIONI VARIE CHE SI E' BEN GUARDATO DI CITARE NEL PUERILE, DIVULGATIVO ARTICOLO, PERCHE' NON E'CERTO RINSAVITO..). ECCO DA QUALE PULPITO PROVIENE LA PREDICA.. DA UN FALSO MORALISTA CHE DI ETICA E DI "COPIE", SE NE INTENDE.. E' PROPRIO VERO: DI CIALTRONI IN RETE CE NE SONO TANTI.. IL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE F.M.P. (ah, dimenticavo professore, guardi che "a farlo.." si scrive senza acca.., a scuola ce lo insegnavano già alle elementari..)!!
RispondiEliminaHo letto attentamente il commento del signor Roberto Mattioni, e mi sento in dovere di fare alcune precisazioni in merito: io non pubblico mai niente che sia stato scritto da altri senza prima verificare almeno la reale esistenza degli elementi descritti. Pertanto, come detto, prima di pubblicare la nota dell'Ingegner Rotta ho verificato la reale esistenza dei link. I link riportati nella nota, all'atto della pubblicazione del post erano attivi, e quello riguardante l'"Associazione Ferrovia Mantova Peschiera", cosiddetto "studio tarocco" permetteva di scaricare un file in pdf che naturalmente ho scaricato anche io. Tale file, denominato "ponti-ferroviari.pdf", è su carta intestata "Associazione Ferrovia Mantova Peschiera" con logo e sito web, è bloccato, e risulta prodotto da Associazione FMP. Successivamente, non sono a conoscenza del motivo, (ma posso immaginarlo) il link è stato rimosso. Il file scaricato è a disposizione del signor Mattioni (basterà che me lo richieda tramite email) e di chiunque lo voglia visionare, compresa e soprattutto l'Autorità Giudiziaria, naturalmente. Pertanto non risponde a verità quanto asserito dal signor Mattioni in merito alla presenza dei link. Sulla reale cronologia e paternità dei testi non entro nel merito.
RispondiEliminaGentile sig. Mattioni, ha ragione, "ha" farlo è un refuso derivante dalla modifica della frase senza rileggerla, di questo me ne dolgo, è comunque un errore imperdonabile!
RispondiEliminaMa veniamo al dunque, come le ho già spiegato nella mia email, l'associazione non è accusata di nulla, è sicuramente vittima di chi ha fornito l'articolo copiato. Ha fatto benisimo ad eliminarlo, ma tenga presente che della sua esistenza ne da atto nella sua risposta a mezzo email, nella quale si diceva incredulo del fatto che degli stimati professionisti avessero potuto copiare ... tenga presente che l'articolo in questione è stato salvato, così come la pagina che conteneva il suo link, e che la rete tiene traccia in vario modo dei documenti rimossi.
Ma ripeto, nessuno la sta accusando per l'articolo, solo le consiglierei amichevomente di abbassare i toni, visto che le uniche offese e minacce sono presenti nelle sue email e nei suoi commenti, mentre il confronto potrebbe benissimo proseguire con toni pacati e civili.
Tenga presente che il nodo principale della questione non è "chi" o "cosa" abbia copiato, ma il fatto che, purtroppo, si presta poca attenzione a quello che si trova in rete, senza dare il giusto valore alla verifica delle fonti.
E' da questo che vorremmo mettere in guardia chi legge, soprattutto se più giovane.
Per quanto riguarda le accuse di copia ... sono evidentemente false, confermo che il testo è interamente scritto da me, alcune foto sono chiaramente storiche, altre sono state scattate da me ... in ogni caso è presente una bibliografia.
Cordialità
Bene, continuiamo nelle polemiche.. Ribadito che certe foto contenute nell'articolo "originale Rotta" sono contenute anche nel manuale dell'ingegnere ferroviario del Borrino ediz. Hoepli, dove si tratta delle varie tipologie di ponti, infrastrutture, tipo armamento e posa in opera di binari in trincea, in rilevato, ecc.. e che vi sono poi inquietanti "similitudini" del testo (ovviamente parti dello stesso) sempre con quelli accennati dal Rotta, che tutto ciò è stato portato a sua conoscenza, perchè tale ponderoso ma interessantissimo testo (redatto in più tomi) è stato adottato in università del tempo, data appunto la esaustività del materiale ivi riportato e l'autorevolezza della firma, aggiungo tranquillamente che "ingegneri" o pseudo tali, l'hanno (nel tempo) scopiazzato allegramente, attribuendosi meriti che non hanno (sempre a proposito della ventilata didattica.., passandoselo di "copia in copia" (il mondo è rotondo e nessuno inventa nulla di quanto già codificato all'epoca, perchè ne fanno fede le foto appunto "d'epoca" e il testo tecnico) ribadisco anche che non ho mai dato ordine che venisse pubblicato un articolo denominato ponti ferroviari pdf, che tra l'altro non centra nulla con l'attuale attività svolta dalla FMP (dato che di ponti non ve ne sono..), quindi l'associazione f.m.p. è estranea ad ogni addebito, non ha bisogno di scopiazzature di infimo valore, perdipiù non pertinenti, avendo a disposizione i citati autorevoli testi e ingegneri ferroviari di notevole esperienza che hanno realizzato o collaborato a realizzare importanti opere. Non corrisponde al vero nemmeno il fatto che io abbia ordinato la rimozione o l'abbia materialmente attuata, perchè rinsavito (parole del Rotta) in quanto non sono un web master e non mi occupo dei siti (che sono vari) o dei contenuti, non ne ho il tempo, semplicemente passo alla pubblicazione articoli a mia firma o a firma di tecnici dello staff che conosco per la loro serietà e preparazione e quelli citati inizialmente non sono nè in tale staff, nè fanno parte dell'Associazione, come ho riportato nell'esposto all'A.G. E' ben chiaro questo?? Quindi, se il sig. Placanica dice di possedere gli originali, me li faccia avere al più presto onde chiarire una volta per tutte la "vexata questio" e dare a Cesare quel ch'è di Cesare, compreso quel che va al Rotta per la sua premeditazione in malafede.. Questo semprechè esistano detti articoli, cosa di cui dubito fino a quando non li avrò visti, altrimenti dovrei dubitare di persone a me vicine e non ci penso nemmeno.. Questo riferito in particolare al procedimento in corso con l'A.G..,che chiarirà gli eventuali addebiti, prove alla mano. In conclusione, signor Placanica, mi faccia avere gli originali che dice di possedere (e che io non ho) e vediamo se sono da me firmati o da chi.. Invii il tutto a info@associazionefmp.it. Grazie, Roberto Mattioni.
RispondiEliminaEgregio signor Mattioli, mi sento chiamato in causa e non posso fare a meno di risponderle: forse non mi sono spiegato bene: io non "dico di possedere" gli originali, io "sono in possesso" del file che fino a qualche tempo fa si scaricava tranquillamente dal link che ha inserito l'Ingegner Rotta nella sua nota, all'indirizzo http://www.associazionefmp.it/docs/ponti-ferroviari.pdf; ne sono in possesso perchè lo ho scaricato io personalmente. Spero di essermi spiegato bene, stavolta. Dopo di che le trasmetto immediatamente il file che lei "dice" di non conoscere, aggiungendo che sul sito della sua associazione esistono altri file prodotti da "Associazione FMP" (almeno una decina) che naturalmente ho provveduto a scaricare e che dimostrano senza ombra di dubbio che il file, che le spedirò appena terminato di scrivere il presente commento, proviene dal suo sito (mi dispiace dovere anche dire che ho provveduto a registrare anche le pagine da cui si scaricano i file di cui parlo, ma visto l'andazzo era il minimo). la firma elettronica sul file è quindi la stessa di tanti altri file inseriti in una pagina che lei gestisce (vi sono anche file in word di suoi scritti). Ripeto di non essere in grado di sapere con certezza chi è l'autore dello studio incriminato e chi invece millanta meriti non suoi, ma sono certo che il file che le spedirò proviene dal sito della sua associazione. Tra l'altro l'ingegner Rotta ha chiaramente dichiarato di non ritenerla responsabile personalmente ne come rappresentante dell'associazione, e pertanto il suo continuo e ripetuto negare responsabilità che non le vengono attribuite non fa altro che ottenere il risultato contrario a quello che si prefigge. Non sarebbe poi tanto disonorevole ammettere di avere concesso fiducia a chi non la meritava.
RispondiEliminaCiao Pasqualino
RispondiEliminasi capitano spesso sul web, anche a me è capitato con una poesia che avevo pubblicato sul mio blog...comunque oltre al metodo che hai suggerito per scoprire plagi c'è anche un sito apposta:
http://www.copyscape.com/
La diffusione e la condivisione delle informazioni è una cosa positiva, l'utilizzo delle informazioni altrui è altrettanto una cosa positiva ... basterebbe citare le fonti
un saluto
Mimmo
Buongiorno Mimmo: Direi che citare le fonti è doveroso ed anche opportuno, a riconoscimento e tutela dell'autore ma anche del "copiatore", che così si tutela anche da eventuali responsabilità attribuibili allo scritto copiato. in ogni caso come avrai letto nei commenti che ti hanno preceduto la cosa non è semplice come sembra. A Reggio diciamo: "ogni ciriveddu è un tribunali" (ogni cervello è come un tribunale).
RispondiEliminaSono d'accordissimo con Mimmo Guarino quando dice che la condivisione delle informazioni è una cosa positiva, ragione per la quale ho già detto e ribadito che qui nessuno ha accusato nessuno, mentre mi ero limitato a segnalare un fatto, al fine di avviare un civile e pacato confronto.
RispondiEliminaEvidentemente la limitata modalità di comunicazione che si instaura per via telematica ha fatto fraintendere le intenzioni, scatenando una reazione che, francamente, fatico a comprendere.
Per non parlare del tentativo di spostare addirittura l'attenzione sull'articolo originale negando l'esistenza di quello copiato ...
Ho appreso inoltre con interesse di questo antico testo di Ingegneria che pare introvabile, tanto che le più fornite biblioteche in materia non lo possiedono. Ho provato a chiedere direttamente alla casa editrice, vi farò sapere...
MOLTE ALTRE COSE SAREBBERO DA AGGIUNGERE A QUANTO FIN QUI ESPOSTO PER LA TUTELA DI CHI SCRIVE. NON SARA' FATTO. DA CARTEGGI E INFORMAZIONI PERVENUTECI RECENTEMENTE, IL C.D. DELL'ENTE CHE RAPPRESENTO, HA DECISO NON ESSERE QUESTA LA SEDE ADATTA. INFATTI IL PRESENTE BLOG, PER COME STRUTTURATO, GESTITO, SENZA ALCUNA VALENZA GIURIDICA O SOSTITUTIVA DELLA STESSA, ECC, SENZA CONTROLLI CHE NON SIANO QUELLI PRIVATI INDICATI, SENZA ALCUNA TUTELA GIURIDICA VERSO I TERZI, NON ESSENDO A CIO' ABILITATO (E CHE IL MACCHINISTA PLACANICA NON PUO' CERTO OFFRIRE, PER MANCANZA DI REQUISITI SOGGETTIVI), E' DESTITUITO DI OGNI CREDIBILITA',IN PARTICOLARE DELLA PODESTA' A DECIDERE, GIUDICARE, VALUTARE O QUANT'ALTRO, IN QUANTO TALE COMPETENZA SU ATTI E FATTI E' DEMANDATA PER LEGGE ALLA SOLA AUTORITA' GIUDIZIARIA E OGNI ATTO CONTRARIO COSTITUISCE VIOLAZIONE DI LEGGE. IL BLOG (SE LEGALE) E' QUINDI SOLO UNA DISCUSSIONE "DA CORTILE", GOSSIP O ASSIMILATO, RISERVATO A CHI HA TEMPO DA PERDERE. CIO' DETTO, SIG. PLACANICA:
RispondiElimina1)-LA DIFFIDO A NORMA ART. 10/13 E SEGG. DLGS 196 (e succ.) A CANCELLARE OGNI NOMINATIVO MIO PERSONALE O DELL'ENTE CHE RAPPRESENTO, DAI SUOI ARCHIVI, ABUSIVAMENTE O MENO REPERITO E/O COMUNQUE CHE RISULTI ALLA DATA ODIERNA IN SUO POSSESSO, DANDO CONFERMA PUBBLICA DI ESECUZIONE DELLA CANCELLAZIONE SUL PRESENTE BLOG.
2) LE COMUNICO CHE NON OTTEMPERANDO A CIO' ENTRO GIORNI 15 DALLA PRESENTE DATA (MARTEDì 30 MARZO 2010), CI VEDREMO COSTRETTI A DENUNCIARLA A TERMINI DI LEGGE SEGNALATI,
3) AVENDO INOLTRE SERI DUBBI SULLA LICEITA' DELL'ATTIVITA' CHE LEI SVOLGE E AFFINCHE' SIANO CHIARITI I FINI DELLA STESSA ED EVENTUALI COINVOLGIMENTI PENALMENTE/CIVILMENTE RILEVANTI (ANCHE IN ASSOCIAZIONE O CONCORSO CON TERZE PERSONE, ART. 146 C.P. E SEGG.), TUTTA LA DOCUMENTAZIONE IN NS. POSSESSO VERRA' CONSEGNATA ALL'A.G. AFFINCHE PROVVEDA COME RITERRA' OPPORTUNO.
ERA CORTESIA AVVISARLA, L'ABBIAMO FATTO E, SPERANDO LE SIA TUTTO CHIARO, LA INVITO ANCORA A PROVVEDERE NEL PIU' BREVE TEMPO, COME DESCRITTO.IL PRESIDENTE ROBERTO MATTIONI.
Ho provveduto a rispondere al commento precedente con un post al seguente link : http://paplaca.blogspot.com/2010/03/cialtroni-sul-web-2.html
RispondiEliminaCome ho già più volte ripetuto su questo blog non si pubblicano commenti anonimi, nè di lode nè di dissenso. chiunque voglia commentare deve essere autenticato dal gestore del dominio o si deve firmare con nome e cognome, e deve essere rintracciabile dal sottoscritto. in caso contrario i commenti non saranno pubblicati. ciò non toglie che chi scrive commenti anche se anonimi, dei quali a me comunque resta traccia tramite email, sarà facilmente rintracciabile dagli enti preposti in caso di necessità. pertanto inviterei i signori anonimi che pensano di essere furbi scrivendo stupidaggini, di astenersi, evitando così di incorrere nei reati telematici previsti dal codice penale per la fattispecie in oggetto.
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