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martedì 21 settembre 2010

Bombe all'asilo e solidarietà "sgradita".


Il sit-in davanti alla scuola materna
A Reggio Calabria, qualche settimana fa, la notte  del 30/31 agosto un incendio doloso ha praticamente distrutto alcune aule dell'asilo “De Gasperi” di Condera; la notte del 13/14 settembre una bomba carta ha danneggiato un locale della parrocchia di Ortì attiguo ai locali ospitanti una scuola materna; il 15 settembre è stato ritrovato un pacco con materiale esplosivo nel cortile della scuola materna di San Cristoforo “Padre Gaetano Catanoso”: una bomba carta composta da abbastanza esplosivo da fare non solo rumore. Un fattore comune: l’obiettivo è sempre un asilo comunale. Il solo pensiero di cosa sarebbe successo se l’ordigno di San Cristoforo fosse stato rinvenuto da bambini anziché dagli operatori scolastici farebbe scattare in chiunque una rabbia incontenibile. Una rabbia che porta a volere fare qualcosa, ad essere presente, ad esplicitare il dissenso verso questi atti vergognosi e vili, commessi  da individui che non hanno niente di umano, se sono capaci di coinvolgere i bambini nei loro sporchi affari criminali. Da questo sdegno che ha preso tutti i cittadini onesti di Reggio Calabria è nata l’iniziativa su Facebook: “Non bombe ma caramelle, fiori e sorrisi per l'asilo di San Cristoforo” finalizzata appunto a concretizzare i sentimenti con un gesto significativo. Chiara e decisa la descrizione sul sito web del gesto da compiere: “Riteniamo che il modo migliore per esprimere la nostra stima, la solidarietà e l'affetto ai bambini, le loro famiglie e il personale docente e amministrativo di San Cristoforo sia quello di recarci presso l'asilo e donare loro ciò che meritano: non bombe ma caramelle, fiori e sorrisi.” All’appuntamento di stamattina 21 settembre 2010, alle 9,00 eravamo presenti in tanti, rappresentanti di associazioni varie, amministratori locali, un sacerdote, una suora, semplici cittadini anche di zone lontane della città, tutti determinati a portare un sorriso a dei bambini ed a riceverne uno in cambio come unica contropartita. Nessun discorso da fare, nessuna passerella da percorrere. Giunti davanti al cancello della scuola, la sorpresa: l’operatore scolastico al cancello con malcelato imbarazzo ci annuncia che la direttrice della struttura ha vietato l’ingresso alla delegazione, e che non condivide e di conseguenza vieta lo svolgersi dell’iniziativa di solidarietà all’interno della scuola. La direttrice non si scomoda neanche a venire di persona quanto meno a comunicare personalmente la sua decisione; raggiunta telefonicamente per vie traverse, conferma la sua scelta senza dare ulteriori spiegazioni. Naturalmente un movimento come il nostro, nato da un sentimento forte e motivato non si poteva fare smontare immediatamente da un semplice divieto. È iniziato una specie di sit in spontaneo, in attesa di uno sblocco della situazione che non è mai arrivato. Siamo riusciti a mandare dentro la struttura i fiori che avevamo preparato per le maestre, affidandoli a delle mamme che accompagnavano i loro bambini; una mamma fortemente imbarazzata è venuta  a ringraziarci a nome delle maestre e di tutti i genitori, ed a lei abbiamo consegnato le  caramelle che erano state preparate appositamente per l’evento, con la preghiera di consegnarne una busta ad ogni singolo bambino. Le altre confezioni di dolci sono state consegnate in beneficenza alla parrocchia del posto. Dopo qualche ora il gruppo si è sciolto lentamente, con l’amaro in bocca per la pessima esperienza vissuta: il comportamento della direttrice della scuola non è stato solo incomprensibile, ma, lasciatemelo dire, anche poco riguardoso nei nostri confronti, che non abbiamo neanche avuto la soddisfazione di vederla in faccia. Successivamente, a seguito di ulteriori pressioni da parte di organi di stampa, la direttrice ha rilasciato la seguente dichiarazione: --“Non voglio che l’intimidazione venga strumentalizzata – ha dichiarato la direttrice a Strill.it – solo i genitori possono accedere all’interno dell’asilo e non posso permettere che i nostri allievi vengano a contatto con degli sconosciuti, tanto più che vengano loro offerte delle caramelle. E’ mio compito garantire l’incolumità e la sicurezza dei bambini che frequentano l’asilo”-- Sulla consistenza delle giustificazioni addotte dalla direttrice mi sembra ci sia poco da dire; certo non è bello sentirsi descrivere come “sconosciuti che offrono caramelle a dei bambini”, anche se la descrizione è frutto dell’arrampicata sui vetri di chi non sa cosa dire. Alla signora direttrice, così solerte paladina a difesa della tranquillità dei bambini vorrei solo chiedere se provvederà presto a chiedere la rimozione della scritta che campeggia da tempo davanti al cancello della sua scuola all’attenzione dei bambini che lei protegge dagli sconosciuti,  che non può non avere visto e che tutto è meno che educativa; sul muro di fronte alla scuola, in bella vista c’è scritto: -KU SAPI E TACI AVI SEMPRI PACI, KU SAPI E DICI AVI SEMPRI NEMICI- per chi non conosce il nostro dialetto: “chi sa e tace ha sempre pace, chi sa e dice ha sempre nemici”. Se la nostra iniziativa servirà anche solo a fare cancellare quella scritta, oggi avremo ottenuto già un buon risultato.
Pasqualino Placanica
(pubblicato su costaviolaonline.it)

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