Il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga è morto da 24 giorni e sembra che la scorta sia ancora sotto casa sua; scrivo "sembra" solo perché non l'ho vista personalmente, l'ho appreso dal post di "Diritto di critica" a firma Paolo Ribichini che sta girando sul web. In realtà non ho alcun bisogno di vedere niente: è logico che la casa di Cossiga sia ancora presidiata (non sotto scorta). È logico che non sia permesso avvicinarsi alla casa di chi ha custodito per decenni segreti che se resi pubblici farebbero tremare molta gente; è logico che ci voglia tempo per "bonificare dai documenti pericolosi" l'appartamento dell'ex ministro dell'interno degli anni di piombo. Un po' come quando i carabinieri non entrarono nella villa di Riina subito dopo l'arresto, ma molti giorni dopo. Il presidio sotto la casa di Cossiga sarà tolto a tempo debito, quando i preposti avranno la certezza di avere eliminato tutte le carte compromettenti. Probabilmente ci vorrà ancora tempo, ma mai quanto ce ne vorrà quando verrà a mancare il divo Giulio, che ha un archivio di tre stanze (quelle che ha dichiarato ufficialmente).
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