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sabato 11 settembre 2010

Gli sproloqui del "mini"-stro alla confusione mentale.

Non so più come definire le immense stupidaggini che con cadenza periodica ci propina il mini-stro alla "confusione mentale" Renato Brunetta. Anche "immense stupidaggini" non mi sembra all'altezza (!) del personaggio e delle sue elucubrazioni.  Nonostante ogni volta  si trovi puntualmente costretto dal suo padrone a dichiarare di essere stato frainteso, continua a dire quello che pensa...senza pensarci.  A suo tempo ha auspicato una legge che "obblighi i nostri figli a diventare indipendenti, tutti fuori casa a 18 anni per legge!", poi ha proposto di "tagliare le pensioni di anzianità per dare 500 euro ai giovani"; nel frattempo ha proposto di "abolire l'Articolo 1 della Costituzione" (quello che dice che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro). A tutte queste farneticazioni ha messo una pezza (sporca e puzzolente) dichiarando di essere stato frainteso o di avere voluto lanciare una provocazione. Non immagino come potrà giustificare quest'ultimo suo sproloquio: secondo un'intervista pubblicata da "Il Giornale", il mini-stro alla "confusione mentale" avrebbe dichiarato che «se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa». Spiegando (secondo lui) l'importanza del federalismo il mini-stro evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla «conurbazione» Napoli-Caserta che è «un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'è, non c'è la politica, non c'è la società» (fonte L'Unità). In pratica questo signore dai freni inibitori inesistenti non ha alcuna remora a dichiarare ufficialmente la sua opinione sul metodo da adottare per eliminare il male: lo chiama cancro, e si sa che il cancro, purtroppo, non si cura, si estirpa. Peccato per lui (e vergogna per noi) che senza i voti ottenuti nell'area infettata dal cancro, come lo definisce, difficilmente lui ed i suoi sodali sarebbero seduti sulle poltrone che riscaldano ogni giorno. Ma, come dicevo in altro post, ogni popolo ha (abbiamo) il governo (ed i mini-stri) che si merita.

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