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giovedì 10 dicembre 2009

Premio Nobel per la Pace a Barak Obama: chissà cosa ne direbbe Gandhi.....


Come avevo previsto, Obama ha avuto grosse difficoltà a spiegare come fa a ricevere il Premio Nobel per la Pace ed essere contemporaneamente il capo di una nazione in guerra a migliaia di chilometri dai suoi confini, in territori addirittura appartenenti ad altri continenti. La voce comune dei soliti giornali è che ci è riuscito con un discorso "di forte impatto", io invece penso che non ci è riuscito per niente, anzi ha dimostrato di non avere altri argomenti che la retorica e le frasi preconfezionate da altri per altre occasioni. La grande macchina americana della propaganda ha stabilito che il discorso di Obama era un discorso "forte" e tutti i giornalisti pecoroni (di tutto il mondo, badate) si sono limitati ad "assorbire" e riportare la notizia, come al solito. Obama avrebbe dovuto spiegare che differenza c'è tra una guerra difensiva ed una di aggressione; avrebbe dovuto spiegare quali sono gli "interessi americani nel mondo" la cui tutela giustifica sempre le varie invasioni ed azioni di commando che gli americani hanno sempre fatto e sempre faranno; avrebbe dovuto spiegare com' è possibile che i vecchi alleati degli USA spesso diventano i suoi peggiori nemici; avrebbe dovuto spiegare come mai di solito i guerriglieri combattono con armi di fabbricazione occidentale ed in particolar modo USA; avrebbe dovuto spiegare perchè in America è possibile procurarsi e detenere un'arma con la stessa facilità con cui da noi si acquista un CD di musica leggera; avrebbe dovuto spiegare perchè in America esiste ancora la pena di morte. Questo avrebbe dovuto spiegare, ma non lo ha fatto. E nessuno gli ha chiesto di farlo.

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