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martedì 5 gennaio 2010

BOMB...OLA ALLA PROCURA DI REGGIO CALABRIA



Domenica mattina, 3 gennaio 2010, alle ore 4,50, un ordigno composto da una bombola di gas innescata da esplosivo è esploso presso gli uffici giudiziari di Piazza Castello, a Reggio Calabria, provocando danni limitati a causa di un malfunzionamento nel congegno, di natura artigianale. Nessun dubbio che se la bomb…ola fosse esplosa avrebbe causato danni maggiori, e che avrebbe causato la morte di chiunque si fosse trovato nei paraggi, anche a causa delle schegge di metallo scagliate dall’esplosione. Molti dubbi, invece, sul fatto che se la bomb…ola fosse esplosa avrebbe causato il crollo del fabbricato; sono rarissimi i casi di esplosioni di bombole che abbiano causato il crollo di fabbricati ed anche in tali casi la bombola era collocata all’interno, non certo sulla strada. C’è un’altra nota stonata in tutta questa vicenda: la bomb…ola è stata collocata davanti al portone dell’ufficio del Giudice di Pace, e non davanti a quello della Procura, che è a fianco, le foto parlano chiaro; si vede benissimo il muro annerito sulla perpendicolare del portone dove è stata messa la bomb…ola; nonostante ciò gli organi d’informazione si ostinano a definire l’attentato “contro la Procura Generale”. Anche le dichiarazioni degli inquirenti vanno nella stessa direzione: la bomb…ola è stata messa alla Procura. Mi domando se, nel caso di attentati contro esercizi commerciali, qualcuno si è mai sognato di individuare come vittima il negozio a fianco a quello che è saltato in aria. Ma se è così, siamo a cavallo! Abbiamo a che fare con un’organizzazione criminale tanto determinata da non avere alcuno scrupolo ad attaccare gli organi dello Stato, talmente organizzata da avere enorme facilità a reperire una bomb…ola di gas, e soprattutto talmente professionale da programmare l’attentato nei minimi dettagli al punto di sbagliare porta presso cui mettere la bomb…ola. Dimenticavo, talmente professionale, inoltre, da costruire un ordigno estremamente sofisticato, così sofisticato da …fare cilecca. Un’armata brancaleone, praticamente. Magari fosse così! L’attentato di domenica mattina contro gli uffici giudiziari di Piazza Castello ha sicuramente una natura criminale di alto spessore, al di la della scarsa professionalità dimostrata dagli esecutori. Paradossalmente è servito a mettere sotto i riflettori la situazione di Reggio Calabria, ed avrà il risultato di provocare un’ulteriore reazione dello Stato, con arrivo di uomini e mezzi, sia delle forze di Polizia che della Magistratura, e con una (auspicabile) stretta nelle norme legislative; senza contare la reazione dei cittadini, che, al contrario di quanto sostengono alcuni organi d’informazione, sono indignati e non hanno paura a dichiararlo. Una cosa prevedibile, talmente prevedibile che mi domando come potessero pensare, i signori mafiosi, di ottenere qualcosa in questo modo. Ma forse loro non lo hanno mai pensato.

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