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sabato 23 gennaio 2010
Confusione mentale - 2
Deve essere una malattia contaggiosa: ormai in Italia tutti pensano che un reato viene cancellato dal tempo, e c'è chi sta cercando quel tempo di ridurlo il più possibile. Naturalmente tutti quelli che hanno commesso i reati, non certo quelli che i reati li hanno subiti. È notizia di oggi che il Gup di Verona ha rinviato a giudizio 36 militanti leghisti con l'accusa di "banda armata con l'intento di pianificare la secessione". Ora, colpevoli o no lo dirà il processo che si terrà in seguito; quello che non si può tollerare è l'atteggiamento di un ministro della Repubblica Italiana, tale Luca Zaia, ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il quale in merito ha dichiarato:"La giustizia dovrebbe occuparsi di ben altro che di fatti accaduti in epoche ormai lontanissime. In realtà, al di là del paradosso di una complessa macchina giudiziaria impegnata per decenni in materie nebulose, va registrata ancora una volta la distanza tra quanto accade e quanto si attendono i cittadini"- e ancora - "Non credo vi siano evidenze reali a giustificare provvedimenti che riguardano fatti che sarebbero accaduti quando in Italia circolava ancora la lira e le tecnologie oggi in uso comune erano appena agli albori. Bisogna essere capaci finalmente di guardare avanti e di aiutare il Paese a uscire da questo clima". Scopriamo così che secondo il ministro della Repubblica Italiana Luca Zaia (naturalmente leghista) il reato di tradimento verso la Repubblica (progettare la secessione è tradimento, inutile chiamarlo in altro modo) è materia nebulosa e che i cittadini non si attendono che chi commette tale reato sia punito. Non so come qualificare poi il farneticante e disconnesso riferimento al periodo in cui circolava ancora la lira e le tecnologie erano agli albori. Se il ministro si occupa del suo ministero con la lucidità mentale che ha dimostrato con le sue affermazioni, direi che sarebbe il caso di distoglierlo e mandarlo a riordinarsi le idee.
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