
Dai dati relativi al ponte sullo stretto risulta che l'impalcato dovrebbe essere posto a 75 metri sul livello del mare, con una flessione a 65 metri in caso di pieno carico. Ciò comporta l'impossibilità di transito per alcune tipologie di navi mercantili, dette di classe "
Super Post Panamax", che hanno un'altezza di 75 metri; conseguenza di ciò sarà l'indebolimento della potenzialità del porto di Gioia Tauro che di fatto risulterà non conveniente a causa del tragitto necessario a raggiungerlo per le navi che non potranno attraversare lo Stretto di Messina e saranno costrette a circumnavigare la Sicilia. Riporto il testo integrale di un
articolo pubblicato da Strill.it riguardante dichiarazioni del Presidente di
Unioncamere Calabria in merito al ponte sullo stretto.
Unioncamere Calabria: "Ponte, un’altra beffa”
“Mediterraneo significa letteralmente “Centro del Mondo” - dice Fortunato Roberto Salerno Presidente di Unioncamere Calabria - ed è stato così per millenni, fin quando il colonialismo ha spostato l’attenzione economica sull’Oceano Atlantico. I popoli fenici, greci e romani, incrociavano nel Mediterraneo e per lo Stretto di Messina riconoscendolo e identificandolo come punto di incontro dei tre continenti conosciuti dalla geografia degli uomini di allora.”
“L’ascesa attuale delle potenze asiatiche Cinese e Indiana, sta prepotentemente concentrando gli interessi economici, finanziari e diplomatici nuovamente sul più vecchio dei sette mari – afferma Salerno - che vede nello Stretto di Messina il suo più antico punto di transito navale e nello Stretto di Suez, “la porta dell’Oriente sull’Europa”. I traffici marittimi hanno registrato nel 2009, “annus horribilis” per l’economia, una crescita del 7%, traffici che vedono i porti italiani quali quelli di Gioia Tauro, Genova e Napoli essere protagonisti primari.”
“Il porto di Gioia Tauro – continua Salerno - coinvolge quotidianamente un indotto pari a 4000 lavoratori calabresi imponendosi come primo Hub portuale d’Italia. Come è noto esso è in grado di ospitare le navi portacontainers più grandi del mondo, contribuendo cosi, allo sviluppo e al sostentamento della Regione Calabria in maniera incisiva. In questa ottica si vede nel potenziamento in atto dell’Autostrada Salerno Reggio Calabria il naturale supporto per continuare questa importante fase di crescita dell’economia calabrese tutta.”
“Partendo da questo scenario – conclude Salerno - la libera imprenditoria calabrese e chi la rappresenta e la protegge, non può vedere di buon auspicio l’avvio dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina che con i suoi 65 metri di altezza andrà ad impedire alle navi di classe “Super Post Panamax”, alte 75, di potervi transitare. Inoltre, poichè il commercio marittimo mondiale è caratterizzato dal fenomeno del gigantismo navale, con la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina si provocherà l’inesorabile indebolimento e penalizzazione della leadership del porto, che tutti vorrebbero avere, cioè quello di Gioia Tauro, a favore di quello di Genova. Per questi motivi la costruzione del ponte si candida ad essere la più inutile e disastrosa opera per il sistema infrastrutturale siculo-calabrese e italiano tutto.”
(da www.strill.it)